«Sorelle» tra noir, mistery e... spot
giovedì 30 marzo 2017
«Le persone non muoiono mai. Quando gli vogliamo bene rimangono in mezzo a noi... L'anima resta». Parola di Antonia, l'anziana madre della fiction Sorelle, in onda il giovedì in prima serata su Rai 1. «Ci sono coincidenze impossibili», ammetta la figlia Chiara a proposito di Elena, la sorella scomparsa tragicamente. Insomma, dopo Rocco Schiavone e La porta rossa, un'altra fiction targata Rai affronta il tema del paranormale. Il vice questore Schiavone aveva colloqui quotidiani con la moglie uccisa in un agguato. L'ispettore Cagliostro, colpito a morte, riesce a non oltrepassare la porta dell'aldilà e restare nell'aldiquà come una sorta di fantasma. A proposito di Elena non si sa ancora dove andrà a parare la storia scritta da Ivan Cotroneo e Monica Rametta e diretta da Cinzia TH Torrini. Stasera, intanto, ci aspetta la quarta puntata dopo una terza un po' interlocutoria. Oltre al paranormale, la serialità italiana sta riscoprendo pure il ruolo determinante delle location, ovvero dei luoghi dove ambientare e girare la storie. Per rimanere ai tre casi ora presi in esame, appaiono determinanti, ai fini del racconto, Aosta con la cornice delle Alpi, Trieste con il mare e Matera con la meraviglia dei suoi Sassi, sfruttati finora soprattutto per film storici e biblici (dal Vangelo secondo Matteo di Pasolini alla Passione di Mel Gibson). Gli unici a lamentarsi in quest'ultimo caso saranno gli abitanti della città lucana, che nella finzione televisiva fanno tutti la figura delle malelingue. A parte questo, anche Sorelle, come La porta rossa, risulta piuttosto intrigante con le sue dosi di mistery, noir, sentimenti contrastati, rapporto genitori-figli, oltre a uno scavo, sia pure un po' superficiale, nell'universo femminile che la Torrini mette in scena tutte le volte che si cimenta in tv. Buona complessivamente la recitazione. Da segnalare la bella prova di Loretta Goggi nei panni dell'anziana madre con un principio di demenza senile, ma anche con tanto bisogno di affetto filiale. Un po' sopra le righe i due gemelli figli di Elena. Più efficace il figlio più piccolo. La vera nota stonata riguarda l'insistente pubblicità più o meno occulta (ipocritamente giustificata dalla frase iniziale «Nel programma sono presenti inserimenti di prodotti a fini commerciali») di una marca di surgelati. Anche se non è la sola.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: