Social card per pochi religiosi
giovedì 4 dicembre 2008
Le ultime precisazioni del Ministero delle Finanze sui requisiti richiesti per ottenere la «carta acquisti», riservata ai cittadini in condizioni economiche disagiate, inducono a rivedere le prime informazioni che circolavano su questa novità. Con l'effetto che l'ingresso della social card nelle case religiose, a vantaggio delle suore e dei monaci anziani, sarà ancora possibile ma risulterà limitata ad una ristretta fascia di beneficiari, anziché all'intera platea degli anziani che vi risiedono.
Il requisito principale " l'età minima di 65 anni " si accompagna alla condizione di «soggetto incapiente», cioè di persona la cui imposta Irpef risulti pari a zero nei due anni che precedono la richiesta della social card. Il non possedere redditi (condizione propria dei religiosi fino ai 64 anni di età) e quindi l'assoluta inesistenza dell'Irpef nell'anno o nei due anni anteriori alla richiesta della carta, anziché agevolare, impediscono l'immediato diritto al beneficio. È il caso del religioso che da quest'anno ha ricevuto l'assegno sociale avendo compiuto l'età, e che negli anni 2007/2006 non è stato neppure interessato alle dichiarazioni dei redditi. Questa condizione lo costringe ad attendere l'età dei 66 (oppure dei 67) anni, prima di avere diritto alla carta nel 2009 (o nel 2010), sempre che il sistema dell'agevolazione, come impostato, prosegua senza altre modifiche. A questo primo scoglio, se ne aggiunge un altro ancora più insormontabile.
Redditi minimi. Al momento della richiesta, il religioso di età fra i 65 e i 69 anni non deve possedere redditi o trattamenti di pensione superiori a 6.000 euro l'anno, sempre con Irpef
pari a zero. In questo arco di età, il religioso percepisce di norma la vecchia pensione sociale oppure l'assegno sociale, i cui importi (rispettivamente 4.344 euro e 5.761 euro) rientrano pienamente nel tetto stabilito. Se l'interessato ha chiesto sull'assegno sociale anche la maggiorazione di 580 euro l'anno, prevista per i redditi più bassi e ne hanno in pratica diritto tutti i religiosi, viene ampiamente superato il tetto dei 6.000 euro. Conseguenza: la social card non spetta a nessun religioso fino ai 69 anni di età.
Settantenni. Le cose cambiano per i religiosi con almeno 70 anni. Per questa fascia risulta rispettata la condizione di «soggetto incapiente», mentre il limite complessivo a
redditi e pensioni è elevato a 8.000 euro, sufficiente quindi a farvi rientrare tutti i religiosi con l'assegno sociale anche con maggiorazioni. Per ottenere la social card occorre compilare appositi moduli, con attestazione Isee, presso gli uffici postali. I religiosi fisicamente impediti possono intestare la tessera a un'altra persona, che ne diverrà il titolare a tutti gli effetti. Per norma, il delegato non può ricevere più di due deleghe. È fatta eccezione per chi utilizza la tessera per conto di ricoverati in case di cura o di assistenza oppure di chi vive nelle comunità religiose.
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