Sky Atlantic: “Fargo”, la serie spiazzante
giovedì 23 novembre 2023
La serie Fargo (da ieri su Sky Atlantic in contemporanea con gli Stati Uniti) viene definita «antologica», nel senso che non è una serie come tutte le altre in quanto ogni stagione (ora è arrivata alla quinta) racconta una storia diversa, con personaggi diversi, visibile a se stenta, autoconclusiva. Ad unire le cinque edizioni, oltre al riferimento esplicito all’omonimo e pluripremiato film cult dei fratelli Coen del 1996, è che ogni volta appare in partenza la didascalia che avverte che «quella che vedrete è una storia vera, i fatti sono accaduti in Minnesota nel…». A questo punto viene inserita la data in base alla stagione e poi viene spiegato che «su richiesta dei superstiti sono stati usati nomi fittizi», mentre «per rispettare le vittime tutto il resto è stato fedelmente riportato». In realtà non è mai una storia vera, bensì una falsa storia vera, quindi un espediente narrativo di quelli che piacciono ai Coen capaci come pochi di muoversi tra realtà e finzione e di mixare crimine e umorismo nero, anche se la serie tv è firmata in tutto e per tutto da Noah Hawley, che ambienta l’ultimo capitolo in Minnesota e North Dakota nel 2019. Al centro della vicenda la giovane madre di famiglia Dorothy Lyon, detta Dot (Juno Temple), che si ritrova improvvisamente catapultata in una vita che pensava di essersi lasciata alle spalle, inseguita da un oscuro e violento vagabondo di origine misteriosa ingaggiato dallo sceriffo del North Dakota, Roy Tillman (Jon Hamm), un uomo che si considera al di sopra della legge e che sta dando la caccia alla donna. Per cui, senza spoilerare, diciamo che Dot si ritrova spesso in situazioni di pericolo, che gli autori rendono con scene di violenza smorzate da sapiente umorismo. Fargo è insomma una serie spiazzante, con al fondo, però, una riflessione sull’America di oggi e più in generale sulla presenza del male tra gli uomini. © riproduzione riservata
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