Scommessopoli? Forse dovremmo chiamarla “Coronavirus”
domenica 22 ottobre 2023
Stasera si rialza il sipario della Scala del calcio, San Siro, con Milan-Juventus. Derby per “ludopatici di Serie A”, l’ex Milan Sandro Tonali e lo
juventino, stoppato, Nicolò Fagioli, scommettevano avidamente anche sui risultati dei club di appartenenza. Resta da capire, quanti dei loro compagni coinvolgessero nei loschi balocchi da ventenni annoiati. La domanda ora sorge quanto mai spontanea: ma chi ama il calcio ed è disposto ogni domenica a sobbarcarsi anche mille chilometri per seguire la squadra del cuore, come fa a guardare ancora con animo sereno quello che accade in campo? Come si fa a non sospettare più quando un bomber sbaglia un gol a porta vuota, sapendo che c’è stato chi investiva cifre pari a tutto il patrimonio di un condominio di Quarto Oggiaro (periferia milanese)? Possiamo ancora guardare con sano distacco a una ammonizione o un cartellino rosso preso banalmente, a un corner di troppo, per non parlare del rigore gratuito o della papera del portiere che all’improvviso da saracinesca diventa mister saponetta? Qui ci stanno avvertendo per l’ennesima volta che il grande calcio è truccato, che il risultato viene continuamente alterato da puntate in denaro, fatte poi su piattaforme illegali. Qualcuno si è autodenunciato, qualcuno sta collaborando, ma la maggior parte dei protagonisti occulti non solo restano impuniti ma non riescono più a frenare la loro dipendenza da gioco. Il calciatore professionista che scommette non solo fa del male a se stesso, ma come ci insegna il dottor Santo Rullo - intervistato da Avvenire - , psichiatra e patron della Nazionale Crazy for football (che convoca anche ludopatici) può avere delle «conseguenze gravi sul piano sociale». La prima conseguenza assai perniciosa è la riattivazione della macchina del fango, guidata dallo spericolatissimo Fabrizio Corona. Più che Scommessopoli atto terzo o quarto, fate vobis, il collega Lorenzo Longhi, che per primo da queste pagine ha denunciato il “betting mascherato” ancora presente in ogni club nonostante il veto posto dal Decreto Dignità, mi fornisce l’assist: chiamiamolo “Coronavirus”. Una pandemia di informazioni, più o meno attendibili, che Corona con diabolica scansione ad orologeria riversa ogni giorno sulle scrivanie dei giornaloni e dei pm. Sono le bombe del “Dillinger News”, il sito che fa capo al re dei paparazzi, il più ospitato dal servizio pubblico Rai. «Corona è un uomo intelligente, l’unico in Italia che ha scontato tutta la pena», ha detto, dal suo seguitissimo blog un noto influencer della disinformazione. Corona di certo ha fatto più galera del sanguinario boss mafioso Messina Denaro, ma la lista dei reati commessi è più lunga dello scontrino fiscale dopo una megaspesa all’Esselunga, e senza portarsi via la mela. Se l’intelligenza si misura nella capacità di infrangere continuamente la legge (Corona è stato querelato dal laziale Casale e non sarà il solo) allora l’Italia si conferma Paese di santi, navigatori (ormai solo in Rete) e di intelligenti, che in questo caso vanno ascritti alla categoria “geni del male”. © riproduzione riservata
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI