Scienze e fede insieme sul Santo Sepolcro
mercoledì 27 dicembre 2017
Aoggi è la prova più importante che la basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme corrisponde esattamente al sito rinvenuto dall'imperatore Costantino nel quarto secolo. In poche parole la Sacra Edicola all'interno della quale si fermano in preghiera migliaia di fedeli ogni anno racchiude la grotta e il letto funebre dove fu deposto Gesù prima di risorgere dai morti. Scienza e fede ancora una volta vanno d'accordo: quella è la tomba di Cristo. I campioni di malta estratti all'interno appartengono al complesso funerario realizzato 1700 anni fa sul luogo considerato l'epicentro della cristianità. National Geographic ha ribadito la sensazionale scoperta sul proprio canale (il 403 di Sky) con il documentario Il sepolcro di Gesù: miti e misteri andato in onda la vigilia di Natale (domenica 24 alle 21,55). Nel corso dei secoli la basilica del Santo Sepolcro è stata oggetto di violenti attacchi, incendi e terremoti. Nel 1009 è stata rasa al suolo per poi essere successivamente ricostruita, portando gli studiosi a chiedersi se quello fosse davvero il luogo identificato come la tomba di Cristo dal primo imperatore cristiano della storia di Roma. L'interessante documentario di National Geographic segue il team scientifico del Politecnico di Atene, guidato da Antonia Moropoulou, a cui, dopo non poche difficoltà per mettere d'accordo i responsabili delle varie confessioni cristiane, furono affidati nel 2016 i lavori di restauro dell'Edicola (la piccola struttura all'interno della basilica che racchiude il sepolcro di Gesù) ormai a rischio crollo. Nell'occasione gli studiosi greci hanno dapprima scoperto che sotto le pareti di marmo c'era ancora la roccia originaria in cui era stata scavata la camera tombale e poi hanno potuto aprire, per la prima volta dopo secoli e per sole sessanta ore, la tomba stessa e analizzare i campioni di malta. Fino ad oggi si riteneva che il complesso risalisse a non oltre mille anni fa. Ma ora, grazie agli esami di questi reperti, è confermato che si tratta del sito identificato da Costantino come la sepoltura di Cristo, nonostante che i suoi predecessori avessero fatto il possibile per farla sparire costruendoci sopra un tempio pagano. Con molta probabilità sono stati i cristiani stessi a tramandarsi a voce di padre in figlio per tre secoli l'esatta ubicazione.
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