Sanità religiosa, il contributo dei medici
giovedì 9 maggio 2019
La presenza di piccole e grandi Congregazioni religiose impegnate nella sanità privata completa ed arricchisce l'assistenza gestita dal Servizio Sanitario Nazionale. Grazie al sistema di convenzionamento con il SSN, la sanità religiosa gestisce, in forma paritaria, aziende ospedaliere di rilievo nazionale, cliniche, residenze assistenziali, strutture di riabilitazione, poli specialistici ed altri centri di eccellenza. Molte delle strutture convenzionate col Sistema Sanitario si avvalgono dell'apporto di docenti universitari, di ricercatori e di altre analoghe figure accademiche che alla normale attività didattica e di ricerca aggiungono la professione sanitaria sul campo, a integrazione del lavoro universitario.
La duplice attività di questi medici e le implicazioni per gli aspetti contributivi – alla luce anche dell'evoluzione del sistema previdenziale – ha indotto l'Inps a fare il punto su questo particolare settore della sanità, a beneficio dei diritti degli interessati e per un corretto comportamento degli uffici amministrativi.
L'Istituto ricorda (msg 1281/2019) che i docenti ricevono, oltre alla retribuzione dall'Università
come stabilita dal Contratto nazionale per i dirigenti SSN, anche un trattamento aggiuntivo corrisposto dalla struttura sanitaria e graduato all'incarico e ai risultati ottenuti (indennità di risultato).
Con la retribuzione della struttura sanitaria è dovuta inoltre una "indennità di esclusività" qualora il rapporto di lavoro venga svolto in regime di esclusività e a compensazione della limitazione di un'attività professionale intramoenia.
Considerato che l'attività propriamente sanitaria trova origine dal rapporto di lavoro con l'Università, i contributi pensionistici dovuti per l'attività nella struttura ospedaliera devono essere versati nelle stesse Casse o Fondi nei quali l'interessato è iscritto per il rapporto instaurato con l'Università. Si tratta quindi della Cassa pensioni dei dipendenti dello Stato, dell'ex Enpas per i trattamenti di buonuscita, della Gestione unitaria delle prestazioni creditizie.
La pensione sarà composta da una quota A, relativa ai compensi connessi alla funzione e al grado di responsabilità dell'incarico, e una quota B riferita ai compensi aggiuntivi relativi ai risultati e ad altri elementi variabili.
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