Rai2: Gil “volante”, poesia di Villeneuve
mercoledì 11 maggio 2022
I quarant'anni dalla morte del ferrarista Gilles Villeneuve, avvenuta l'8 maggio 1982 durante le prove del Gran Premio di Formula 1 del Belgio, sono stati ricordati a più riprese anche in tv. Rai 2 lo ha fatto in modo particolare ieri sera con il docufilm Gilles Villeneuve - L'aviatore, diretto da Giangiacomo De Stefano, che lo firma anche come autore insieme a Federico Fava e Valentina Zanella. Il titolo di “aviatore” si deve alla passione di Villeneuve per il volo, era tra l'altro uno spericolato pilota di elicottero, ma anche al fatto che in pista volava spesso sopra il casco degli altri. In carriera è stato più volte coinvolto in incidenti spettacolari dai quali, fino all'ultimo, è sempre uscito indenne, tanto che qualcuno lo pensava immortale. Villeneuve era così: timido e riservato nella vita privata, esuberante alla guida. Ed è quello che piaceva ed entusiasmava i tifosi. Il docufilm di Rai2 lo racconta bene: il filo conduttore è appunto il rapporto che l'Italia dei motori intrecciò con il pilota canadese dalla fine degli anni Settanta al 1982, quando, con le sue imprese, pur non vincendo molto, contribuì ad alimentare la cosiddetta “febbre Villeneuve”, una passione senza pari che coinvolse milioni di italiani. Tante le testimonianze raccolte da De Stefano, che oltre al repertorio ricorre all'animazione per tradurre in immagini il racconto di chi, come collega o come giornalista, ha condiviso momenti più o meno esaltanti a fianco di Villeneuve. Imperdibile, anche per la simpatia del personaggio, il racconto René Arnoux, oggi 73enne, del famoso duello con l'amico e rivale sulla pista di Digione nel 1979. Ma l'affermazione che motiva meglio il fenomeno Villeneuve, perché di fenomeno si è trattato, la si deve al giornalista Pino Allievi: «In Villeneuve c'era poesia».
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