Rai 3: doc sul Vate L'inventore di sé
giovedì 23 giugno 2022
Personaggio complesso e controverso, Gabriele D'Annunzio può essere considerato il primo influencer della storia, che non solo promosse la sua immagine, ma la creò ad arte, come giustamente lascia intendere il titolo del docufilm scritto da Giordano Bruno Guerri, Paola Veneto e Stefano Voltaggio, diretto da Francesca Pirani e Stefano Viali, in onda questa sera alle 21,20 su Rai 3: D'Annunzio, l'uomo che inventò se stesso. Si tratta di una rilettura del poeta vate in chiave contemporanea attraverso il racconto-testimonianza dello stesso Guerri, la messa in scena di alcuni momenti della vita affidati all'attore Fausto Cabra, le tante immagini di repertorio e il confronto con l'attualità anche attraverso alcune interviste realizzate con giovani studenti che definiscono D'Annunzio un po' Pertini, un po' Greta Thunberg, un po' Berlusconi, un po' Renato Zero. A parte questi paragoni estrosi, soprattutto la narrazione di Guerri, che è presidente del Vittoriale degli italiani e quindi parte in causa nella storia del suo illustre inquilino, spinge a una visione positiva di uno dei personaggi più discussi e trasgressivi del secolo scorso a cui si deve anche una sorta di primato nella teorizzazione della fluidità di genere. Ciò non toglie che il docufilm, prodotto da Ince Media e Filippo Cellini in collaborazione con Rai Documentari e Luce Cinecittà, contribuisca alla conoscenza dell'uomo D'Annunzio e all'approfondimento di molti fatti storici, anche attraverso episodi che sembrano aneddoti come la visita di Antonio Gramsci al Vittoriale per cercare di avvicinare D'Annunzio (che tra l'altro non lo volle ricevere) al Partito comunista. Una visita avvenuta a poco distanza da quella di Italo Balbo e Dino Grandi per tirarlo invece tra le fila fasciste. Lui non aderì a nessuno dei due.
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