“Pov”, punto di vista sui nostri ragazzi
mercoledì 3 febbraio 2021
«Come ti chiami? Qual è il tuo nickname?». «I miei non mi fanno usare i social». «Che sfigata! Ma come fai?». Il senso di Pov - I primi anni (in onda su Rai Gulp tutti i giorni alle 20.15 con due episodi di una dozzina di minuti ciascuno, mentre i primi dieci sono già disponibili su RaiPlay) potrebbe stare in queste poche battute di un dialogo tra due quattordicenni al primo giorno di liceo, Katia ed Emma Gertrude, i cui nomi sono già un programma, oltre che oggetto di scherno nel secondo caso. Ma nella nuova serie prodotta da Showlab e Rai Ragazzi (scritta da Francesco Bigi, Marco Renzi, Nicola Conversa ed Erica Gallesi con la regia di Davide Tosco) c'è molto di più: ci sono i sentimenti, gli amori giovanili, l'amicizia, la solidarietà e qualche cattiveria, c'è il bullismo, c'è la difficoltà ad accettarsi e di contro la sopravvalutazione di se stessi, ci sono le dinamiche scolastiche e il rapporto con gli adulti attraverso tre professori e un bidello. Insomma, c'è il mondo degli adolescenti, la loro vita quotidiana dominata dagli smartphone e dalla realtà virtuale. Ragazzi capaci di chattare, ma non di parlarsi guardandosi negli occhi. Già il titolo Pov, acronimo di Point of view (Punto di vista), richiama il gergo dei video postati sui social. Per di più gran parte delle riprese sono realizzate come se fossero dei selfie o delle stories da postare, appunto, su Instagram o sugli altri social. Il taglio è quindi al passo con i tempi. Nel linguaggio televisivo di Pov i ragazzi si ritrovano sicuramente. I genitori un po' meno. Ma per loro una serie come questa è comunque utile per capire qualcosa di più dei propri figli. C'è forse un po' di ingenuità nel raccontare alcuni aspetti della vita degli adolescenti, in particolare gli amori e lo sballo. I ragazzi fuori dallo schermo sono sicuramente più smaliziati. Eppure, è proprio la leggerezza del racconto, che non vuol dire superficialità, la caratteristica di Pov, che finisce per gettare giustamente una luce tutto sommato positiva su un'età particolarmente complessa.
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