"Permette?", Sordi secondo Pesce
giovedì 26 marzo 2020
Alla fine Edoardo Pesce ha solo un problema d’altezza: le gambe lunghe non gli permettono di fare il saltello allo stesso identico modo dell’«Albertone nazionale». Ci va comunque vicino anche se, a essere sinceri, nel vedere i promo di Permette? Alberto Sordi sembrava che l’attore romano non fosse stato in grado di rendere credibile un personaggio per certi versi mitico e nel quale si sono riconosciuti, tra pregi e difetti, un po’ tutti gli italiani. Nel vedere poi l’intera fiction (martedì in prima serata su Rai 1) l’impressione è cambiata. Edoardo Pesce, diretto da Luca Manfredi (figlio di un altro grande del cinema italiano), ha creato un «suo» Sordi rielaborando quello che noi conosciamo attraverso i film (modulazioni della voce, movenze, andatura...), ma che non abbiamo mai visto nella vita privata sulla quale, tra l’altro, era molto riservato. L’operazione, pertanto, non era facile proprio perché il telespettatore aveva in mente il Sordi pubblico, mentre la fiction parlava del Sordi privato e in particolare dell’inizio della carriera, quando ancora non erano nati i personaggi che lo avrebbero reso popolare, anzi: sono proprio gli anni della gavetta, degli insuccessi, dell’espulsione dall’Accademia di recitazione dei Filodrammatici di Milano (troppo marcata la parlata romanesca, eccessivo il gesticolare). Ma sono anche i tempi della radio, del doppiaggio di Oliver Hardy, della storia d’amore con l’attrice Andreina Pagnani (Pia Lanciotti) e della morte dell’amata madre Maria (Paola Tiziana Cruciani). Soprattutto sono gli anni dell’amicizia con Federico Fellini (Alberto Paradossi), che lo dirige nei suoi primi film: Lo sceicco bianco e I vitelloni. Il primo un fiasco, il secondo un successo grazie anche alla pernacchia più famosa del cinema italiano. A seguire la consacrazione definitiva con il personaggio di Nando Moriconi in Un americano a Roma di Steno con cui finisce anche l’omaggio di Manfredi a Sordi nel centenario della nascita. Il pubblico ha risposto con 4 milioni e 226 mila telespettatori: non pochi, ma nemmeno tanti visto che sono stati di più quelli di Harry Potter e il calice di fuoco su Italia 1 in una serata con Canale 5 praticamente fuori gioco con lo Speciale Tg5.
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