Patrick, vicende di uno “strafatto”
mercoledì 11 luglio 2018
Allucinato, angosciato, traumatizzato.... Chi più ne ha, più ne metta per descrivere Patrick Melrose, il protagonista dell'omonima miniserie in cinque episodi in onda il lunedì alle 21.15 su Sky Atlantic. Non è un aggettivo da Crusca, ma la definizione più giusta per uno che tenta di fumare sotto la doccia o arranca in un ristorante trascinandosi per terra sarebbe quella di “strafatto”. E Patrick strafatto, oltre che ubriaco, lo è davvero. Basti pensare che la serie, firmata e creata da David Nicholls, è tratta dai racconti di Edward St. Aubyn nei quali l'autore londinese ha trasferito in buona sostanza le vicende che lo hanno coinvolto in prima persona: dagli abusi da parte dei genitori, alla dipendenza dall'eroina, ai problemi con l'alcol, fino all'uscita dal tunnel. E la serie tv, inizialmente ambientata a Londra nel 1982, parte proprio dal tentativo di Patrick di liberarsi dalla droga. L'occasione è data dal viaggio a New York per recuperare le ceneri del padre, di cui ha saputo della morte e nonostante che il genitore rappresenti il protagonista dei ricordi più traumatici della sua infanzia. In America, Patrick, tra alcol e fumo e immani sofferenze, prova a fare a meno dell'eroina. Inutile dire che in questa fase, sempre più instabile e fuori controllo, non riuscirà nell'intento. Ce la farà, probabilmente, nei prossimi episodi di cui possiamo dire che sono ambientati ognuno in una decade diversa della vita di Patrick e sono tratti da cinque diversi titoli della saga letteraria d'origine. L'intento, come si capisce dalla vicenda, è quello di esplorare le conseguenza psicologiche di un'infanzia traumatica (in balia di un padre violento e di una madre succube del marito, dell'alcol e dei rimpianti), e di un presente non da meno (in fuga dai ricordi e irrimediabilmente perso nella sua dipendenza alla ricerca disperata di una via per la redenzione). Il tedesco Edward Berger, che firma la regia, ricorre spesso ai primi piani e all'uso del grandangolo per deformare quanto basta il volto del protagonista interpretato da Benedict Cumberbatch (candidato all'Oscar tre anni fa per The Imitation Game). La sua è realmente una grande prova d'attore. Se Patrick Melrose sta in piedi, molto lo si deve a lui, che sulla serie di Sky e Showtime ci scommette anche come produttore esecutivo.
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