Papa Francesco, don Fabio e le loro scelte prese a pretesto
mercoledì 28 giugno 2017

Nella mia personale e arbitraria classificazione delle "ultime notizie" della Rete ecclesiale il tema "Papa Francesco", che è un po' la Juventus di tale graduatoria, ha preso negli ultimi giorni "solo" il 19% dei post, superato col 21% da quello della "vita liturgico-pastorale", che di solito fa obiettivamente fatica a fare notizia. Ma se riguardo i titoli dei post a uno a uno mi colpiscono soprattutto due squilli dell'orchestra antimoderna, che sono risuonati nell'una e nell'altra categoria.
Su "Riscossa Cristiana" Léon Bertoletti (tinyurl.com/y7vrj7jh) accusa il Papa di incoerenza con la sua stessa enciclica Laudato si', per il fatto che per certi spostamenti usa l'elicottero. Quello dell'inquinamento atmosferico prodotto viaggiando è evidentemente un pretesto per svalutare il magistero di Francesco in tema ambientale e non solo: presto si trascende in espressioni offensive, prima di concludere con un esplicito auspicio-intimazione: «Stia a casa sua». Ma mi pare un pretesto debolissimo e rivelatore di molto altro: è ridicolo rimproverare papa Francesco di non aver improntato a sobrietà il proprio stile di vita pubblica.
Sulla "Nbq" la polemica sollevata da Andrea Zambrano (tinyurl.com/yctxznev) riguarda invece la decisione di don Fabio Bellentani di sospendere la Messa prefestiva del prossimo sabato, essendo la sua parrocchia di Gesù Redentore fortemente interessata dal flusso di fan (più di 200mila, sembra) che si recheranno al concerto di Vasco Rossi al Modena Park. È evidente che, alla pari della decisione, non è piaciuto il modo in cui è stata comunicata: mostrando apprezzamento per l'aggregazione che l'evento promette di creare anziché stigmatizzandone le ricadute sulla vita liturgica (oltre che su quella sociale e commerciale). Anche qui, si direbbe, il fatto, obiettivamente non clamoroso, è un pretesto. L'obiettivo è rinnovare la critica di sempre a «una Chiesa che a forza di essere in dialogo col mondo sceglie di togliersi un pezzettino di sé».

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