Quando le questioni private sembrano prevalere, ecco l'incidente che non ti aspetti e il Pronto soccorso del New Amsterdam invaso da feriti più o meno gravi (spesso più gravi che meno). È la dinamica che ormai da quattro stagioni caratterizza la serie New Amsterdam, appunto, dedicata alle vicende del più antico ospedale pubblico d'America, ispirata alla storia vera del Bellevue Hospital di New York, in onda con tre episodi per volta il venerdì sera su Canale 5. A dire il vero, nel primo episodio dell'altro ieri, Armonia, un triangolo sentimentale tutto interno alle corsie sembrava davvero prevalere, ma poi, sugli amori tra camici bianchi, hanno lentamente preso il sopravvento altre questioni, innanzitutto quella riguardante la nuova amministratrice, che in nome del bilancio intende smantellare il programma progressista e inclusivo fortemente voluto dal giovane primario Max Goodwin (il protagonista principale). Non a caso, il terzo episodio della serata in questione, In terra straniera, affrontava il tema dell'accoglienza di immigrati irregolari. In questo New Amsterdam è un medical drama di denuncia, con personaggi (nella maggior parte dei casi) di grande umanità, votati alla missione di prestare aiuto gratuito. Dopo di che la serie paga dazio al politicamente corretto con l'adozione di figli da parte di coppie gay ampiamente e positivamente rappresentate da più personaggi: dalla dottoressa e dalla sua compagna tirocinante, ma soprattutto dal comprensivo psichiatra Iggy. Per il resto, linguaggio medico a palla e operazioni a tutto bisturi e divaricatori. Ultima notazione per il tema da guerra fredda del secondo episodio dell'altra sera, Attacco informatico, nel corso del quale l'ospedale subisce un cyber attacco da parte di una banda di hacker (guarda caso) russi.