“Nero a metà”, è l’oro di Napoli De Rossi: a Ostia c’è il calcio etico
martedì 28 gennaio 2025
Non si vive di solo Sinner come non di solo pallone. Bravo Jannik n.1 assoluto in tutto, un po’ meno bravo il nazionalistico Tg1 della Rai che apre l’edizione delle 13.30 con la vittoria dello slam dell’azzurro del tennis a Melbourne, ma la Domenica Sportiva è in seconda serata, su Rai2, e lì è giusto che resti. Torniamo alla vecchia Repubblica fondata sul pallone.
Il Napoli è un capolavoro, come Nero a metà. Uno degli album più belli di Pino Daniele che sarebbe orgoglioso di questo suo Napoli, il quale dopo la lezione all’Atalanta concede subito il bis: battuta la Juventus e stracciata l’imbattibilità ai bianconeri. Antonio Conte vola sempre più in alto. A portarlo fin lassù in testa, a 53 punti, c’hanno pensato i suoi due neri, non a metà: i poderosi Anguissa e Lukaku. Gli uomini in più del suo scacchiere multitattico, assieme agli insostituibili Lobotka e McTominay. Conte ha rigenerato tutto il vecchio gruppo del Napoli tricolore di Spalletti, ha recuperato anche l’eurostar (di Euro 2021) Spinazzola e come sempre ci ha messo del suo per far veleggiare una squadra che al momento ha una sola rivale, l’Inter di Simone Inzaghi. I nerazzurri, sempre a -3 dalla vetta, ma con una gara da recuperare, a Lecce hanno calato il poker e adesso sono tutti concentrati sul derby della rivincita. Domenica a San Siro si gioca Milan-Inter, replica della finale di Supercoppa italiana, quella del trionfo a sorpresa dei rossoneri di Conceiçao che da Riad in poi le cose migliori le hanno ottenute nei secondi tempi. Vittoria a Como in rimonta e stesso copione anche nell’ultimo turno contro il Parma. La squadra di Pecchia, salita alla Scala del calcio con la maglia verdiana dell’Aida, all’80’ era in vantaggio (1-2) ma in zona Conceiçao, dal 92’ al 95’, ha subìto un sorpasso choc (3-2). Una domenica che stava diventando bestiale per il Milan alla fine è diventata celestiale, grazie alla sconfitta della Lazio che all’Olimpico ha perso lo scontro diretto con la Fiorentina di Palladino, espulso assieme al mite collega Baroni. Ora la quarta piazza che vale la Champions occupata dai laziali, a 39 punti, è alla portata di Juve (37), Fiorentina (36), Milan e Bologna (34) e forse anche della Roma di sor Claudio Ranieri che è staccata a quota 30 ma in costante crescita e continua a stupire. L’ultimo blitz di Udine, dei giallorossi, in rimonta (1-2), cancella lo 0 dei successi in trasferta che era fermo a nove mesi fa. «Se Ranieri fosse arrivato prima…», mormora il popolo di Trigoria che non rimpiange più né il fantasma di Mourinho e neppure l’effigie dell’ex Capitan Futuro Daniele De Rossi che senza calcio non sa stare e così si è comprato il club di casa sua, l’Ostiamare (serie D). Buona la prima del neopatron, Ostiamare-Poggibonsi 1-0. De Rossi, in attesa di panchina (magari quella della Roma senza i Friedkin), vuole lasciare un segno nella sua comunità, a partire da «un codice etico per i ragazzi e uno per i genitori. A Ostia riporteremo cose che mancano e sono mancate a questa generazione». Buona fortuna patron De Rossi. © riproduzione riservata
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