Nei campi c'è un Sud che vince
sabato 4 luglio 2009
Il Sud ogni tanto vince. Anzi, di più: il Sud agricolo vince almeno alla pari con il resto d'Italia. Il fatto che alcuni dei primati più importanti dell'economia agricola siano appannaggio del Mezzogiorno non sorprende certi gli addetti ai lavori. Ma si tratta di una constatazione che deve consolare e inorgoglire gli agricoltori di quelle aree così come un po' tutti noi. L'ultimo esempio " riconosciuto e premiato " di quanto possano fare le imprese agricole del Sud quando siano ben gestite è arrivato qualche giorno fa con il premio "Ok Italia di Unicredit Group" (una iniziativa che aveva l'obiettivo di individuare lungo tutto lo Stivale, quelle imprese, di qualsiasi comparto, che potessero distinguersi per la loro eccellenza gestionale). Fra le 19 aziende vincitrici, tre sono attive nel settore agricolo e tutte e tre si trovano nel Mezzogiorno. Un record che vale la pena segnalare e che deve far pensare, ad iniziare dal fatto che chi ha vinto ha semplicemente applicato l'estro e l'ingegno d'imprenditore. Come la Fattoria Siciliana di Belpasso in provincia di Catania che produce marmellate e confetture con prodotti biologici, frutta e agrumi
avviati al processo di trasformazione appena raccolti. Un sistema produttivo che ha permesso all'azienda di avere nell'ultimo anno un fatturato di oltre tre milioni di euro e di iniziare ad esportare i suoi prodotti in Germania. Oppure come la altrettanto siciliana Cottanera che produce e commercializza (per il 40% all'estero) vini pregiati. In questo caso, il segreto non è nemmeno da trovare in particolari vitigni, visto che " a parte gli autoctoni Nerello Mascalese, Inzolia e Carricante " gli altri sono gli internazionalissimi Merlot, Syrah, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Mondeuse. C'è chi, poi, dell'agricoltura e del lavoro per questo comparto, ha fatto la sua missione come società di consulenza (è il caso della tarantina Agriambiente Consulting). Con una mossa che in fondo possono compiere tutti: impiegare tecnici locali ben preparati e creare una rete di imprese altrettanto locali, per la realizzazione e gestione diretta di impianti fotovoltaici e da biomasse in tutto il Centro-Sud Italia. Ma, quale può essere l'indicazione generale da trarre da casi di questo genere? Prima di tutto il fatto che il Mezzogiorno d'Italia " e cioè una delle aree più bistrattate in Europa " può per davvero contenere esempi importanti di buona gestione anche economica. In secondo luogo, guardando più da vicino al settore agroalimentare, se si volesse trovare un filo conduttore che leghi esperienze apparentemente diverse, questo potrebbe essere la capacità di cooperare, di creare reti di lavoro e di produzione, di superare i ristretti confini aziendali mettendosi in gioco su mercati anche lontani. Una strada " come è ovvio " non semplice da percorrere, ma che molte aziende agricole e agroalimentari, invece, stanno sperimentando. Non è un caso che proprio la cooperazione sia uno degli elementi forti del sistema agroalimentare italiano.
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