Natuzza e Giulia, serve di Dio che vanno insieme verso gli altari
venerdì 12 aprile 2019
Imparo sempre qualcosa quando accosto le figure di "santi, beati e testimoni" che ogni giorno i miei robot-aggregatori depositano nel mio volatile archivio di notizie religiose dal web. Il punto di partenza di queste lezioni è il modo in cui la pluralità della Chiesa si riflette nei vari modelli di santità che essa propone, o si prepara a proporre, al culto e alla devozione dei fedeli. La coincidenza più recente ha voluto che, a distanza di un solo giorno (6/7 aprile), si aprissero ufficialmente nelle rispettive diocesi di Bergamo e Mileto-Nicotera-Tropea le fasi diocesane delle cause di beatificazione di Giulia Gabrieli e di Natuzza Evolo. A colpo d'occhio, si coglie subito che hanno vissuto, in due province italiane tra loro lontane, due vite completamente diverse: lunga e con uno spiccato profilo pubblico quella della mistica Natuzza; breve e riservata, almeno finché il suo modo di attraversare la malattia non ha innescato un virtuoso passaparola, quella della "normale" Giulia. Discende certo da queste differenze biografiche la disparità di popolarità digitale che si coglie attraverso qualche semplice ricerca su Google, al di là del fatto che per entrambe siano attivi un sito e una pagina Facebook ufficiali. Le ricorrenze sono comunque moltissime, e prevalentemente costituite da servizi di natura giornalistica. Così, se dovessi consigliare cosa andare a cliccare per un primo incontro con le due nuove "serve di Dio", suggerirei altrettanti video. Uno, recentissimo, viene da Tv2000 ( tinyurl.com/yytqno37 ) e guarda Natuzza Evolo attraverso gli occhi della figlia Angela Nicolace. L'altro, lontano nel tempo, è quello in cui, all'interno della puntata che "A sua immagine" ( tinyurl.com/y2bcypge ) dedicò a Giulia Gabrieli pochi mesi dopo la morte ospitando in studio i suoi genitori, si vede e si ode lei stessa parlare. L'idea che questi filmati mi suggeriscono è di due donne di fede che, come una nonna e una nipote, si tengono per mano nel cammino, appena iniziato, verso gli altari.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: