venerdì 16 settembre 2022
Il 16 settembre 2002 muore a Roma il cardinale Francois Xavier Nguyen Van Thuan, vescovo vietnamita, rinchiuso in carcere dal regime comunista per 13 anni (1975-1988) di cui 9 in isolamento, a causa della sua fede cristiana. La privazione della libertà non gli impedì di vivere da "libero tra le sbarre", come recita il titolo di un suo libro. È proprio nelle ristrettezze a cui è sottoposto che emerge la forza della fede di un uomo disarmato. Ogni giorno celebra la Messa con tre gocce di vino e una di acqua, consacra un frammento di pane come ostia e riesce a fare arrivare l'Eucarestia ai carcerati nascosta nei pacchetti vuoti di sigarette. A nulla servono gli arcigni controlli a cui viene sottoposto, la testimonianza di amore a Gesù e di perdono verso i suoi aguzzini scava una breccia anche nel cuore degli agenti di custodia, che pure vengono sostituiti periodicamente per evitare pericolose "contaminazioni". Più d'uno di loro chiede il Battesimo, molte le conversioni di detenuti che incontrano stupiti il suo volto gioioso. «La presenza dell'Eucaristia ha cambiato la prigione - scriverà dopo la liberazione -. La prigione che è luogo di vendetta, di tristezza, di odio era diventato luogo di amicizia, di riconciliazione e scuola di catechismo. La presenza di Gesù è irresistibile».
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