Cosa li muove?
Da 25 anni partecipo al pellegrinaggio a piedi da Macerata a Loreto. Si resta stupiti dall’atmosfera di festa che si respira, da quelle migliaia di persone (quest’anno il 14 giugno erano 70mila) che camminano, pregano, cantano. Un popolo in cammino. Cosa li muove? E cosa li tiene insieme? Guardandoli, viene alla mente la pagina dei Promessi Sposi in cui Manzoni descrive lo stato d’animo dell’Innominato che, affacciandosi alla finestra, vede una grande folla in cammino verso l’incontro con il cardinale Federigo: “Erano uomini, donne, fanciulli, a brigate, a coppie, soli (…) e andavano insieme, come amici a un viaggio convenuto. Gli atti indicavano manifestamente una fretta e una gioia comune”. L’Innominato “guardava, guardava; e gli cresceva in cuore una più che curiosità di saper cosa mai potesse comunicare un trasporto uguale a tanta gente diversa”. Ricordo che alcuni anni fa era stato chiesto a Larissa, giovane ragazza bielorussa, perché avesse deciso di partecipare al pellegrinaggio: «Sono venuta per vedere cos’è la fede, perché io sono atea. Voglio vedere Dio nel volto di coloro che credono. A scuola per anni mi hanno insegnato che Dio non esiste, e che ciò che conta è il nostro grande Paese. Ora le cose sono cambiate, molti ideali sono crollati ed è rimasto il bisogno di qualcosa di grande in cui credere». Lei lo cercava, in quelle facce. © riproduzione riservata
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