Avvenire ha dedicato a una carrellata di "quaresime" digitali un'ampia pagina web (tinyurl.com/zbfmffl) e uno spazio cartaceo, ieri a p. 5, all'iniziativa Keep Lent. E tuttavia non posso astenermi dall'aggiungere qui qualcosa: se non altro, per par condicio con i "Pope Video" di preghiera, dei quali ho già detto il bene che penso.Dunque, bravo anche a don Ivan Licini e alla sua équipe del Servizio per la Pastorale giovanile di Pompei, che già per la Quaresima 2015 aveva proposto, su WhatsApp, un momento quotidiano di ascolto e di commento del Vangelo del giorno. Poi ci hanno preso gusto, ed ecco, in Avvento, WhatsAvv, e ora il secondo Keep Lent (tinyurl.com/hy5pzor), spostatosi su un altro social, Telegram (i canali sono più "sicuri" e hanno capienza illimitata, mi dice il consulente informatico che abbiamo allevato in famiglia). «Certo che se, al primo audiomessaggio, il Mercoledì delle Ceneri, avessimo il Papa...» avranno pensato, ad alta voce, a Pompei.Qualcuno deve averli ascoltati, ed ecco la voce di papa Francesco aprire con un bel minuto e mezzo una serie che coinvolgerà, nei prossimi quaranta giorni, non poche figure ecclesiali di rilievo. Ed ecco pure l'autorevolezza cyberteologica di padre Antonio Spadaro sostenere su Wired (tinyurl.com/znvgpgk), con parole da condividere, il senso dell'operazione: «I giovani usano le applicazioni di messaggistica istantanea ancora di più delle piattaforme tipicamente usate da postazione fissa. Il Papa sa che i giovani sono là: non è solo evoluzione del modo di comunicare, ma la volontà di trasmettere una percezione di presenza».Non ho scaricato Telegram (sono stato giovane, ma qualche tempo fa), però ho visto che la pagina Facebook di Keep Lent, alle 17.30 di mercoledì, gioiva di 3.500 iscritti al canale, mentre su YouTube il video, che è sempre un audio, si era guadagnato 2.500 visualizzazioni. E, in giro, una buona rassegna stampa. Un "suono di tromba" che non vedo in contraddizione con il contenuto del Vangelo delle Ceneri e del commento del Papa: quelli di Pompei, secondo me, hanno «fatto il bene perché è bene».
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