«Sia questa un'occasione di attenta riflessione da parte vostra, ragazzi, perché questo è il vostro futuro»: si conclude con un accorato appello ai giovani la prima puntata di Prepararsi al futuro, il lascito televisivo di Piero Angela in onda il venerdì alle ore 15 su Rai 3 e disponibile su RaiPlay. Dei contenuti della serie realizzata da Rai Cultura ha già parlato su queste pagine Tiziana Lupi venerdì scorso annunciando il primo dei sedici appuntamenti previsti. Qui ci interessa sottolineare l' "anomalia" televisiva di un intero programma che va in onda postumo rispetto all'ideatore e conduttore e per di più (almeno sembra) pensato apposta perché sia così. Crediamo di non sbagliare nel dire che si tratta di una novità assoluta, pur riprendendo quel vecchio concetto da molti irriso, ma a nostro giudizio sempre valido, della tv pedagogica, della tv che può fare scuola nel vero senso della parola. Piero Angela, che se lo poteva permettere proprio da un punto di vista televisivo per il credito accumulato negli anni, ha pensato di poter insegnare o comunque lasciare qualcosa della propria esperienza alle nuove generazioni affidandosi ancora una volta al video per spiegare «in modo semplice, e speriamo non noioso – come dice lui stesso nella presentazione –, i problemi che l'umanità deve affrontare, legati al cambiamento climatico e alla ricerca di nuove fonti di energia, ma anche il ruolo della scienza e della tecnologia nella società moderna». E lo ha fatto pertanto senza fronzoli, con un programma essenziale, si direbbe da vecchia tv, compreso il cartone animato di Bruno Bozzetto disegnato e colorato a mano, ricorrendo soltanto a pochi accorgimenti moderni, a dimostrazione che non sono i lustrini o gli effetti speciali a fare la buona tv, bensì le idee e le persone credibili.