“Le parole per dirlo” Giovani siate «apoti»
martedì 9 novembre 2021
È ripreso la domenica alle 10,15 su Rai 3 Le parole per dirlo, un programma interessante nella sua essenzialità di spazio di riflessione e di approfondimento sulla lingua italiana. La formula, decisamente semplice, è quella della conversazione in studio, condotta da Noemi Gherrero, con la presenza fissa dei linguisti Valeria Della Valle e Giuseppe Patota, di alcuni giovani studenti in collegamento video e l'ausilio di servizi in esterna e di filmati tratti dalle Teche Rai. Ospite dell'ultima puntata il direttore de “La Stampa” Massimo Giannini. Argomento obbligato il giornalismo, parola di cui è facile intuire la derivazione da giorno, ma forse non tutti sanno che, ad esempio, la parola giornale era un tempo un aggettivo e non un sostantivo: significava giornaliero. E mentre Steve Jobs sprona i giovani con «Siate affamati, siate folli», Giannini li invita a essere «apoti». I linguisti spiegano che «siate» può essere imperativo o congiuntivo esortativo, ma soprattutto che «apota» è colui che nulla beve, che non si fida, che è guardingo, disincantato. Per cui ben vengano gli «apoti», anche se la parola del secolo, secondo il direttore de “La Stampa”, non è questa bensì «sostenibilità»: tutto da ora in avanti dovrà essere sostenibile. In quanto ai giornali cartacei, parafrasando Mark Twain (« La notizia della mia morte è largamente esagerata»), Giannini sostiene che non moriranno e la loro funzione continuerà a essere quella di far capire ai lettori non solo quello che succede, ma perché succede. Anche per questo ci vogliono le parole giuste, nello scrivere e nel parlare. Il programma di Rai 3 una mano ce la dà, senza dimenticare che alla base di una buona comunicazione ci può essere il silenzio, che in natura non esiste e che Le parole per dirlo è andato a cercarlo in un monastero dove un monaco spiega che «il silenzio non ci risparmio nulla rispetto a quello che siamo».
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