Latte d'asina, dalla nicchia della cosmetica alle tavole italiane
domenica 24 maggio 2015
Grandi produzioni e grandi numeri. Certo, l'agroalimentare italiano è in gran parte fatto da nomi di risonanza internazionale, blasonati, di prestigio, inimitabili seppur sempre a rischio di imitazione. Nomi miliardari – per il giro d'affari che riescono a creare –, eppure radicati sul territorio. Accanto a tutto questo, però, esiste anche dell'altro. Prodotti considerati di nicchia, ma economicamente importanti. E non si tratta solo di alcuni Dop e Igp (l'Italia ne può vantare complessivamente 271), ormai sulla ribalta da anni, resi noti da grandi manifestazioni; oppure delle 4.813 specialità regionali che costellano feste e sagre lungo tutto lo Stivale. Perché l'agricoltura nazionale è fatta anche di produzioni semplicemente normali. Cose che magari da sempre si fanno e che fino ad oggi hanno avuto però circolazione limitata per motivi economici, organizzativi oppure tecnologici. È il caso del latte d'asina, prodotto davvero di nicchia, limitato geograficamente e in termini quantitativi e, fino a poco tempo fa, ad usi legati alle diete e alla medicina, e che adesso sta trovando spazio addirittura nella Grande distribuzione organizzata.A fare da pioniere in questo comparto, è stata fra gli altri la Eurolactis che, partita con un allevamento di circa 300 capi vicino a Reggio Emilia, sta cercando di creare una rete nazionale di fornitori estendo la produzione dal latte in polvere a quello Uht appunto nella Gdo (attraverso un accordo con Granarolo). A sentire loro, nel Paese ci sarebbero oltre 250 allevatori pronti a mettersi insieme per originare quantitativi tali di prodotto in grado di porre le imprese nelle condizioni giuste per essere più presenti sui mercati. Tenendo conto del fatto che tecnicamente non è possibile produrre latte d'asina in quantitativi paragonabili a quello vaccino: questione non solo di animali completamente diversi, ma anche di strutture molto distanti tecnologicamente.Ma, anche con questi limiti, il latte d'asina costituisce un prodotto che cerca di farsi largo nei consumatori (anche con azioni promozionali inserite in Expo 2015: il 29 maggio verrà distribuito nei padiglioni Italia e del Vaticano), oltre che nell'uso medicale. E gli sforzi parrebbero essere premiati: il mercato, stando alle indicazioni dei tecnici di Eurolactis, sembra crescere del 30% all'anno sia per i prodotti destinati ad uso alimentare sia per quelli ad uso cosmetico. Una crescita da record visto che stando alle ultime statistiche rese note da Coldiretti, il mercato alimentare è cresciuto dello 0,7% in un anno e del 2,5 nel 2015.
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