Lacrime e baci al secondo binario, quello che un social può regalare
venerdì 27 luglio 2018
Sul suo blog ( tinyurl.com/y947cecp ) Bruno Mastroianni si definisce, attualmente, così: «Ho un chiodo fisso: la comunicazione. Soprattutto perché riguarda i significati profondi dell'esistenza». E ognuno intenderà che ce n'è abbastanza per seguirlo con interesse, come in effetti faccio e come già altre volte ho lasciato trasparire in questa rubrica, quando ho cercato di verificare sulla porzione ecclesiale della Rete, che egli del resto ben conosce, le visioni e proposte sulla possibilità di dissentire sui social senza litigare (secondo l'efficace sintesi da lui stesso scelta come sottotitolo del volume in cui teorizza la #disputafelice). Ma i suoi scritti su Facebook ( tinyurl.com/y7mce5my ) che mi godo di più sono quelli contrassegnati dall'hashtag #diariopendolare (del quale peraltro esistono altre forme, meno riflessive, la cui ispirazione rimanda piuttosto a Villaggio-Fantozzi). Sono spaccati di quel denso quotidiano che si lega ai viaggi, e segnatamente ai viaggi in treno; una densità che non è andata perduta a più di quarant'anni da quando Nanni Loy ne trasse dell'ottima televisione con il programma "Viaggio in seconda classe" ( tinyurl.com/y8twdmsf ), che Mastroianni non può non conoscere. L'ultima pagina di diario pubblicata ritrae due donne, di diversa età, colte al binario mentre si salutano. Alla più giovane «escono due lacrimoni enormi che non fanno a tempo a solcare le guance perché la signora la bacia prima a destra e poi a sinistra, raccogliendole». Mastroianni ben trasmette l'emozione che quel «gesto d'affetto» gli suscita, «forse il più potente che si possa immaginare», e la meditazione che gli suggerisce: «Nella vita diamo importanza a molte (direi troppe) cose, ma forse solo una dovremmo cercare: che ci sia qualcuno che al momento del pianto sappia raccogliere con un bacio le nostre lacrime». E scorrendo i molti, positivi commenti, ne trovo uno che effettivamente chiude il cerchio: «Questo è ciò che ho sempre sperato da un social! Condividere belle esperienze!».
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