La tv ricorda Moro. Il pubblico invece no
giovedì 10 maggio 2018
Bravo Luca Zingaretti. Davvero commovente la sua lettura del testo di Stefano Massini 55 giorni - L'Italia senza Moro, ma soprattutto l'interpretazione dell'ultima lettera dello statista democristiano indirizzata alla moglie, letta in via Caetani, accanto alla famigerata Renault rossa e conclusa appoggiando la mano su quel portellone ora chiuso, che invece tutti coloro che a suo tempo c'erano, il 9 maggio 1978, ricordano aperto sul portabagagli con il corpo rannicchiato di Aldo Moro, che il poeta Mario Luzi, con un'immagine forte quanto bella, definì «acciambellato in quella sconcia stiva». 55 giorni - L'Italia senza Moro ha introdotto, senza stacchi pubblicitari (evviva!), la docufiction Aldo Moro, il professore (in onda martedì in prima serata su Rai 1 alla vigilia del quarantennale della morte dell'allora presidente della Dc) per la quale un altro bravo va a Sergio Castellitto, credibile professor Moro in questo progetto realizzato da Rai Fiction e Aurora Tv con il coordinamento editoriale di Giovanni Filippetto, la consulenza storica di Giorgio Balzoni (che ha scritto un libro e si è laureato con Moro negli anni Settanta, giornalista parlamentare dal 1980), con sceneggiatura firmata da Franco Bernini in collaborazione con lo stesso Filippetto e la regia di Francesco Miccichè. Inizio e fine esemplari: in apertura Moro-Castellitto che ai suoi studenti alla Sapienza di Roma nel 1974 parla della differenza tra bene e male; in chiusura Moro-Castellitto che al Senato esalta la carica innovatrice dei giovani e ricorda che governare vuol dire creare una nuova condizione umana. Ma l'aula si rivelerà vuota. L'attore, allora, si rivolge alla macchina da presa e guarda dritto nell'obiettivo. Come a dire che a suo tempo non lo hanno ascoltato, ma quel Moro parla ancora oggi a noi, scuote le coscienze e ci ricorda che è ai giovani che si deve pensare, sono loro il nostro futuro. Quei giovani che purtroppo la docufiction non ha rappresentato al meglio, ma è l'unica pecca di un ottimo prodotto. Il vero rammarico arriva dagli ascolti: la docufiction su Moro ha raccolto meno di 3 milioni e 700 mila telespettatori con uno share inferiore al 15%, mentre il Grande fratello su Canale 5 ha superato i 4 milioni con uno share vicino al 24%. Ancora peggio è andata ai 55 giorni contro Striscia la notizia. Ogni commento è superfluo.
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