La “rivoluzionaria” tivù delle donne
venerdì 15 novembre 2019
In queste settimane sono passate e passano sui canali Rai e Mediaset numerose fiction, tra film tv che si esauriscono in un colpo solo e serie anche piuttosto estese, quasi tutte con due episodi per volta, come si usa adesso, per coprire l'intera serata. Queste fiction sono apparse diverse tra loro, ma grosso modo riconducibili a due blocchi: da una parte quelle più tradizionali per tipo di storia e realizzazione, dall'altra quelle più innovative per gli stessi motivi. Nel primo gruppo possono rientrare, tanto per fare degli esempi, I ragazzi dello Zecchino d'oro ed Enrico Piaggio - Un sogno italiano di Rai 1, ma anche L'isola di Pietro di Canale 5. Nel secondo possiamo annoverare Imma Tataranni - Sostituto procuratore (Rai 1), Oltre la soglia (Canale 5) e Volevo fare la rockstar (Rai 2). All'interno dei blocchi c'è da notare, soprattutto nel secondo, che la maggioranza dei protagonisti sono donne. Il che significa che narrare la storia di una donna è già di per sé un fatto innovativo, ma anche che la figura femminile offre sfaccettature superiori a quella maschile, riesce a esprimere meglio forza e carattere, è più imprevedibile e se vogliamo anche un po' più complicata, sicuramente più “rivoluzionaria”. L'esempio più appropriato è proprio l'ultimo: Volevo fare la rockstar (in onda il mercoledì sera), con Giuseppe Battiston, la regia di Matteo Oleotto, ma soprattutto con Valentina Bellè nel ruolo di Olivia, una ventisettenne dallo spirito ribelle, amante della musica, diventata madre a 16 anni di due gemelle, in crisi esistenziale per lo stress tra il lavoro, la gestione delle figlie, i sogni irrealizzati e una famiglia sfasciata alle spalle. Eppure, a modo suo, Olivia è una donna forte anche se sconclusionata. Verrebbe da dire moderna in quanto vicina alla realtà attuale. Non mancano nella fiction situazioni controverse, oggi politicamente corrette, come la storia del fratello di Olivia con l'amico carabiniere, ma al di là di questo, oltre al fatto di essere di fronte a una commedia con i relativi risvolti comici, emerge in modo bizzarro l'incondizionato amore per i figli, il bisogno latente di fare e di essere in qualche modo famiglia, la ricerca di un equilibrio e di conseguenza della felicità.
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