L'agroalimentare europeo fa la conta dei danni per la guerra dei dazi
domenica 6 ottobre 2019
Mal comune mezzo gaudio. O quasi. In tema di dazi, agroalimentare, relazioni Europa-Usa e difesa delle bontà nostrane, occorre guardare in faccia la realtà: colpiti dall'ira americana dopo le decisioni del Wto, sono un po' tutti. In altre parole, l'Italia soffre ma gli altri paesi non ridono. Un focus di Nomisma cerca di rispondere ad una domanda: dopo il verdetto Wto che autorizza gli Stati Uniti ad applicare dazi su un ammontare di circa 7,5 miliardi di dollari sulle importazioni dall'Ue, quali paesi e quali prodotti rischiano di più?
Se prima del 18 ottobre nessun accordo interverrà a cambiare la situazione, l'Italia pagherà caro il bisticcio Boeing-Airbus, ma anche altri paesi faranno lo stesso (e forse di più). Per il nostro Paese, Denis Pantini (direttore dell'area Agroalimentare di Nomisma), in una nota spiega: «Innanzitutto va detto che su un totale di import agroalimentare negli Usa di origine italiana pari nel 2018 a 5,48 miliardi di dollari, l'ammontare che viene interessato dai nuovi dazi è di circa 482 milioni, vale a dire il 9%». Nella lista nera sono finiti Parmigiano Reggiano, Grana Padano e Pecorino Romano ma non vino, olio d'oliva e pasta. Una buona notizia che non deve ingannare più di tanto. I dazi Usa sui nostri formaggi potrebbero avere impatti molto significativi su tutta la filiera lattiero-casearia collegata e quindi sugli allevamenti di interi territori». Il Pecorino Romano è a questo proposito un chiaro esempio.
E gli altri Paesi? Nel caso della Francia il dazio andrebbe a colpire principalmente il settore dei vini fermi per un valore di 1,3 miliardi di dollari (il 20% dell'import agroalimentare di origine francese), ma non vengono toccati lo Champagne e i formaggi. Per la Spagna, il valore dei propri prodotti inseriti nella lista incide per il 35% sul totale delle importazioni agroalimentari spagnole negli Usa, con olio d'oliva e vino più penalizzati. Per il Regno Unito, la quasi totalità dei prodotti esportati negli Usa soggetti a nuovi dazi fa parte degli spirits. La Germania, infine, sarà colpita da dazi agroalimentari per circa 424 milioni di dollari.
Con questo, non significa che noi si possa stare fermi ad assistere al blocco delle vendite oltreoceano di alcuni dei nostri migliori prodotti; piuttosto, è importante ragionare in termini ancora più globali: la guerra commerciale Europa-Usa colpisce tutti e la risposta deve essere di tutti.
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