Jenkins, coro di emozioni senza contrasti
venerdì 11 luglio 2014
Chi addentrandosi tra i percorsi tortuosi della musica contemporanea cerca le “emozioni forti” suscitate da istanze compositive d'avanguardia complesse e irte di dissonanze, ascoltando le opere sacre di Karl Jenkins (classe 1944) rischierà di rimanere deluso. Non ci sono infatti curve pericolose ma lunghi e sicuri rettilinei nelle pagine corali del maestro gallese, che per il suo 70° compleanno si è visto tributare un omaggio discografico dal direttore Stephen Layton e dal gruppo vocale inglese Polyphony. Il cd, intitolato semplicemente Motets, include nuovi arrangiamenti di alcune delle sue opere più conosciute come Adiemus, The Armed Man, The Peacemakers, Requiem e Stabat Mater. È il tributo a un artista che ha venduto oltre due milioni di album in tutto il mondo e la cui traiettoria creativa ha spesso sconfinato verso jazz e rock (come testimonia la lunga militanza nella band dei Soft Machine), rivolto attraverso una selezione di brani contraddistinti da piani armonici ancorati a una rassicurante impronta tonale e riconducibili a un idioma polifonico che bandisce ogni forma di contrasto a favore di solide progressioni di accordi. Una musica accessibile a tutti, nella quale si riflettono i toni intimi di una dimensione cameristica che rappresenta il terreno ideale sopra cui Layton guida con sicurezza e tranquillità i suoi abili cantori.Polyphony/S. Layton JenkinsMotetsDeutsche GrammophonEuro 19,00
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