Integrale delle «Messe» di Haydn Una collana di gemme preziose
domenica 18 novembre 2007
È ricolmo di splendidi tesori musicali il cofanetto The Complete Mass Edition (8 cd pubblicati da Chandos e distribuiti da Jupiter) con cui il complesso vocale e strumentale Collegium Musicum 90 e il suo direttore Richard Hickox hanno reso omaggio all'integrale delle opere liturgiche di Franz Joseph Haydn (1732-1809); un affascinante scrigno che racchiude al proprio interno diademi preziosi che risplendono di luce propria e altre piccole gemme che rivelano tutta la loro bellezza solo se accostate con cura adeguata.
In primis l'attenzione ricade ovviamente sugli sfolgoranti capolavori della maturità, quelli concepiti al rientro dai due gloriosi soggiorni londinesi, quando il compositore tornò a ricoprire il ruolo di Kapellmeister presso la corte degli Esterházy, la nobile famiglia ungherese alle cui dipendenze aveva lavorato per circa quarant'anni. Il solo incarico ufficiale che mantenne consisteva nello scrivere ogni anno un nuovo adattamento musicale della Santa Messa da eseguire a Eisenstadt in occasione dell'onomastico della principessa Maria Ermenegilda (8 settembre); lontano da una semplice attività di routine, Haydn diede vita a sei meravigliose pagine di ampie proporzioni, caratterizzate da sfarzose sonorità e organici imponenti, conosciute anche come Heiligmesse, Paukenmesse ("In tempore belli"), Nelsonmesse, Theresienmesse, Schöpfungsmesse e Harmoniemesse. Sono però le opere meno conosciute a riservare le sorprese maggiori, risvegliate dal piglio quasi eroico dei due Te Deum o da quello solenne della Große Orgelmesse ("Missa in honorem BVM"), dal respiro poetico della Missa Sancti Nicolai o da quello melodrammatico della monumentale Missa Sanctae Ceciliae (oltre un'ora di musica ricca di elaborati passaggi orchestrali e grandi episodi corali fugati).
Il maestro Hickox si dimostra qui raffinato concertatore delle voci soliste (su tutte quelle dei soprani Susan Gritton e Nancy Argenta e del tenore Mark Padmore), fine cesellatore delle molteplici sfumature espressive che innervano ogni partitura e acuto valorizzatore della loro forte impronta "sinfonica", arrivando diretto al cuore della spiritualità haydniana: di una religiosità positiva, lieta e fiduciosa, ma nel contempo nobile, profonda e fortemente radicata.
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