Il viaggio di Iacona nel mondo delle sette
martedì 27 febbraio 2018
PresaDiretta, il programma giornalistico di Rai 3, da un paio di settimane sta andando in onda il sabato in prima serata e non più il lunedì. È una scelta coraggiosa, da una parte. Un po' obbligata, dall'altra. Il sabato è tradizionalmente destinato agli show e ai film. Ma in casa Rai, con i vari Camilleri, il lunedì non ce n'è più per nessuno. Le inchieste di Riccardo Iacona e dei suoi collaboratori sperimentano così spazi alternativi affidandosi a temi che reputano di richiamo. Sabato 17 “Lavoratori alla spina” ha raccontato il precariato. Sabato 24, con “Io ci credo”, Raffaella Pusceddu ha proposto quello che i curatori del programma hanno definito «un viaggio laico nel pianeta del “credo”, dei nuovi pensieri mistici, della ricerca di un senso di appartenenza. Non solo movimenti magici, ma anche organizzazioni spirituali, comunità di individui che si ritrovano in scelte alternative a quelle della società». In effetti di religioso c'era ben poco in un percorso attraverso associazioni come Re Maya, Scienza per amore o Arkeon, comunità come Damanhur o Scientology con le varie derivazioni come i centri Narconon. Non a caso la principale fonte dell'inchiesta è stata la Squadra antisette della Questura di Firenze, un nucleo investigativo molto speciale. Il tema di fondo non era pertanto il ruolo della fede e anche il crinale non era tanto quello tra vere e false religioni, che poteva essere sdrucciolevole, quanto quello tra lecito e illecito con una legislazione che dopo l'abolizione del reato di plagio offre poche possibilità alla stessa Polizia di contrastare il fenomeno dell'adesione totalizzante o del «processo di incapsulamento» come la chiamano i sociologi. In poche parole il lavaggio del cervello, la manipolazione mentale al fine di ottenere vantaggi economici, sudditanza sessuale e riduzione in schiavitù. Crimini e truffe che non hanno niente a che vedere con la religione. PresaDiretta ha cercato di smascherare i meccanismi perversi di mondi particolarmente chiusi e sospetti, di lobby settarie che avrebbero coinvolto negli ultimi tempi almeno due milioni e mezzo di persone. «E non è un fenomeno in diminuzione», avverte Iacona. Secondo i dati più recenti forniti dal Centro studi abusi psicologici, oggi le nuove comunità spirituali o pseudo tali sarebbero almeno cinquecento.
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