mercoledì 6 luglio 2022
«Oggi piove, ma il mio cuore è invaso dal sole. Sono arrivata in ospedale stamattina presto, mi sono registrata per il ricovero e mi hanno accompagnato in sala pre-operatoria. Non so cosa mi abbia fatto cambiare idea, non so da dove sia arrivata tanta forza, ma ho deciso di rinunciare all'intervento e tenermi la creatura che ho nella pancia. Mi aspettano mesi difficili, il padre non ha mai accettato questa gravidanza ed è sparito dalla mia vita. Ma ringrazio Dio di avere incontrato gente come voi che mi ha fatto compagnia». Sono passati pochi minuti dalla decisione, ma Anna ha voluto telefonare subito a Tea, la responsabile del Centro di aiuto alla vita di Magenta che poche settimane prima l'aveva ascoltata in un lungo, drammatico colloquio concluso con la decisione di abortire. Lei non l'ha mollata, le ha offerto un'amicizia senza alcuna pretesa, che prescindeva dalla sua decisione. «Ascoltare, non giudicare, accompagnare: sono le nostre parole d'ordine – dice Tea –. Valgono per tutte le donne che vengono al Centro a raccontare le loro angosce, qualunque sia la loro scelta». Anna chiamerà la figlia Désiré, perché il desiderio di farla nascere è stato più forte delle sue paure. Quella giornata uggiosa che poteva decretare una morte ha lasciato il posto alla gioia di una vita accettata.
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