Il servizio pubblico salito sul Binario 21
domenica 29 gennaio 2023
Tanti, giustamente, i programmi tv che venerdì hanno celebrato il Giorno della Memoria. Impossibile anche solo citarli. Allora, uno per tutti, anche perché lo merita: Binario 21, in diretta su Rai 1 subito dopo il Tg e senza la pubblicità (finalmente!). La citazione esclusiva è doverosa per la conduzione di Fabio Fazio, uno dei pochi che ancora riesce a dare un senso alle cose televisive; è doverosa per gli interventi di Paola Cortellesi e Pierfrancesco Favino, per la regia di Cristiano D’Alisera, ma soprattutto per Liliana Segre, che ha condotto i telespettatori nel Memoriale della Shoah della Stazione centrale di Milano, nel luogo nascosto, il Binario 21 appunto, dal quale il 30 gennaio del 1944 partì il treno che la condusse tredicenne al campo di sterminino insieme ad altre 604 persone: tornarono in 22. Ed è da quel sotterraneo che la senatrice a vita ha riaperto, con lucidità impressionante e commovente, il cassetto della memoria al vasto pubblico di Rai 1 (quasi 5 milioni di telespettatori). È stato un esempio di cosa possa fare la televisione quando si ricorda di essere servizio pubblico al punto di diventare storia. Un viaggio nel tempo per rendere visibile a tutti un luogo invisibile o presunto tale, per non ricadere nell’indifferenza. Di grande impatto emotivo e forza drammatica il momento in cui la senatrice Segre al braccio di Fazio ha camminato a fianco dei carri bestiame che furono usati per deportare gli ebrei ad Auschwitz-Birkenau e nei quali lei non è voluta rientrare. Notevole, insieme a tanto altro, il Va’ pensiero dal Nabucco di Giuseppe Verdi intonato alla Stazione di Milano dal Coro del Teatro alla Scala. Per finire con la lettura dei nomi di sei bambini, a nome dei sei milioni di ebrei morti ad Auschwitz, il più piccolo dei quali aveva cinque mesi. © riproduzione riservata
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