Il ringraziamento di Charpentier e Lully
venerdì 2 gennaio 2015
Intrecci e rimandi si susseguono nel disco che Vincente Dumestre – alla guida degli ensemble Le Poème Harmonique e Capella Cracoviensis – ha dedicato a due tra i più sfolgoranti capolavori sacri dell'ancient régime: i Te Deum di Jean-Baptiste Lully (1632-1687) e di Marc-Antoine Charpentier (1643-1704).Il primo compositore, d'origine fiorentina, raggiunse Parigi all'età di tredici anni per poi ricoprire ruoli chiave nell'establishment artistico del Re Sole, divenendo uno dei principali artefici della nascita di uno stile musicale “francese”; il secondo, rimasto ai margini della vita di corte, fu l'autore transalpino più prolifico dell'epoca in ambito sacro e, per contrasto, portò a Versailles quei rudimenti della scuola italiana che aveva appreso durante il suo soggiorno a Roma e gli studi con Giacomo Carissimi.Una disputa a distanza che Dumestre gioca qui sul campo neutro del Te Deum, l'inno di ringraziamento per eccellenza, che i due illustri maestri celebrano con grandiosità e opulenza sonora, ma riflettendo i caratteri peculiari delle proprie personalità artistiche. Più statuario e solenne il lavoro di Lully, caratterizzato da un taglio maggiormente luminoso e variato nelle tessiture strumentali quello di Charpentier, il cui incipit è diventato la sigla dei collegamenti televisivi in Eurovisione; a maggior sua gloria, purtroppo postuma.V. DumestreCHARPENTIER & LULLY - Te DeumAlpha. Euro 19,00
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