Il racconto epico di “Romulus”
martedì 10 novembre 2020
Una campagna promozionale come poche altre ha accompagnato l'arrivo di Romulus il venerdì alle 21.15 su Sky Atlantic. Del resto la nuova serie (ideata da Matteo Rovere, prodotta da Sky con Cattleya e Groenlandia, visibile anche in streaming su Now Tv e disponibile on demand) rappresenta un progetto ambizioso e innovativo all'interno della serialità nostrana soprattutto per temi, ambientazione e linguaggio. L'intento è quello di raccontare l'origine di Roma dal punto di vista della genesi del mito. In poche parole di come si è arrivati a Romolo e Remo e alla lupa. Ambientata per questo nell'VIII secolo avanti Cristo, in un mondo arcaico e selvaggio, dove dominano la violenza, la credenza e la paura, Romulus narra dei trenta popoli della Lega Latina e dei loro giovani destinati a guidare il regno come il nobile Yemos e il gemello Enitos o a conquistarsi il passaggio al mondo adulto attraverso disumani riti d'iniziazione (i Lupercalia) come accade allo schiavo Wiros. E poi c'è Ilia, sacerdotessa, chiusa da anni nel tempio di Vesta, che non tarderà a iniziare a combattere per divenire artefice della propria vita. Toccherà a loro, a questi ragazzi, tra istinti primordiali, battaglie feroci, natura inclemente, ambizioni umane, destini sovrannaturali, ma anche fratellanza, cambiare il mondo e dare origine alla leggenda. Un racconto epico e di sentimenti, con una percezione assoluta del divino, ma con casi evidenti di libero arbitrio. Una storia sul potere e sulle distorsioni che ne derivano. Il tutto narrato con un realismo reinventato, effetti speciali e un'ottima colonna sonora. Forse di storico in Romulus non c'è molto, ma di plausibile c'è tanto, a partire dal protolatino, una lingua ipotetica, complicata, misteriosa e musicale con cui sono stati girati i dieci episodi dell'intera serie diretti da tre diversi registi (Matteo Rovere, Michele Alhaique, Enrico Maria Artale) e che ha costretto i giovani e bravi attori (tra l'altro non molto conosciuti: Andrea Arcangeli, Francesco Di Napoli, Marianna Fontana...) a un impegno recitativo non indifferente. Sky propone anche la versione doppiata in italiano corrente da altri attori, ma il consiglio è di vederla in originale con sottotitoli.
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