Il presepe, l’albero, Santa Claus: la Rete e i tre simboli del Natale
venerdì 23 dicembre 2022
L’imminenza del Natale traspare ormai da ogni nodo della Rete: così ne ho estratto tre immagini-simbolo, partendo dalla più secolarizzata e approdando alla più prossima al racconto evangelico. La prima immagine è quella di Babbo Natale – Santa Claus. Dall’inesauribile miniera storico-folkloristico-religiosa del suo blog “Una penna spuntata” ( bit.ly/3Gd3GtD ) Lucia Graziano estrae il racconto di come l’ipotetica residenza di questo personaggio slittò dal mondo della fantasia al Polo Nord, e da lì all’attuale Rovaniemi, in Finlandia, nel contesto del tentativo di invasione da parte dell’URSS (1939). A coronare la storia, il link al canale YouTube “Santatelevision”, «televisione ufficiale di Babbo Natale», dove decine di video plurilingue (italiano compreso) incoraggiano il turismo verso «un vero e proprio parco divertimenti» aperto tutto l’anno, «in un’atmosfera da fiaba resa ancor più magica dalle luci sfavillanti dell’aurora boreale». Quanto agli alberi di Natale, la Rete ne è inondata. Chi pubblica sui social quello di casa, chi esibisce con orgoglio quello allestito nella piazza principale, chi spiega il valore della confezione dei doni disposti sotto di esso. Ma sotto l’albero riprodotto nell’immagine postata il 2 dicembre da Fabrizio Gherardi nel gruppo pubblico “Camminare nei boschi” ( bit.ly/3WkTRj1 ) è difficile mettere i regali: infatti, inclinando questa immagine, si svela un bosco innevato che si specchia in un lago. La premiano 135mila reazioni, mentre una ricerca su Google Immagini la mostra anche su un profilo Facebook in arabo, l’antivigilia di Natale del 2020, commentata in chiave fortemente religiosa. Infine un presepe. Ieri a Manarola (Cinque Terre) è morto Mario Andreoli. Aveva 94 anni ed era il creatore del «presepe illuminato più grande del mondo», come raccontava Maria Paola Daud su “Aleteia” ( bit.ly/3YKearK ) due giorni prima. Costruito con materiali di recupero a partire dagli anni Sessanta su una collina sopra il borgo, questo singolare presepe conta «più di 300 figure a grandezza naturale, illuminate da oltre 1.700 lampadine». Posso testimoniare che trovandosi la sera, nel rigido inverno ligure, a contemplare in quest’opera il mistero della Natività è difficile non sentirsi spinti a pregare: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli...». © riproduzione riservata
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