Il nuovo viaggio di Francesco e l'emozione dei giornalisti
mercoledì 15 settembre 2021
Non sono amico digitale di tutti e 78 i giornalisti al seguito del viaggio apostolico di papa Francesco a Budapest e in Slovacchia, che si conclude oggi, ma di alcuni sì. E scorrendo i loro diari su Facebook, dove le riprese dei servizi per le rispettive testate si alternano a più rari post personali, mi è sembrato di cogliere una bella emozione. Era accaduto anche durante il viaggio in Iraq, lo scorso marzo: ma in quel caso si poteva pensare alla doppia eccezionalità che esso conteneva: per il fatto in sé della ripresa dei viaggi internazionali di Francesco dopo la fase più acuta della pandemia, e perché la meta di quel viaggio era per tanti aspetti straordinaria. Tuttavia il punto è proprio questo: un viaggio internazionale del Papa non è mai un viaggio "normale", e anche se da Paolo VI in avanti questi eventi si sono ripetuti 171 volte (in media: tre all'anno) rimane sempre, nello sguardo dell'opinione pubblica e a maggior ragione in quello del cronista, la sensazione di essere di fronte a fatti di portata storica. Non mi stupisce perciò che anche i membri emeriti del gruppo continuino a parteciparvi, pur dalla terraferma. Sui suoi profili social sta commentando il viaggio con dei video Valentina Alazraki ( bit.ly/2XgE3Vj ), che emerita è solo provvisoriamente e che il Papa ha salutato dall'aereo in qualità di vaticanista "decana". Sul quotidiano digitale "In Terris" la presentazione del viaggio in corso è stata affidata a Lucio Brunelli ( bit.ly/3AawA8c ), che coglie nel fatto stesso di compiere questo «tour de force» la conferma che Francesco «sente di potercela fare», cioè ha superato il recente intervento chirurgico. Luigi Accattoli ( bit.ly/3tH8hfV ) torna ospite del "Diario di papa Francesco" negli studi di Tv2000 e sul suo blog annota sei brani dei discorsi papali (tre in Ungheria e tre in Slovacchia), sintetizzandoli nell'invito a «"guardare avanti", senza lasciarsi spaventare dalle novità ostili della secolarizzazione, e a cercare in essa "vie nuove" per l'annuncio del Vangelo».
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