Il mercato delle macchine agricole ristagna. E resta fermo ai minimi storici
domenica 22 gennaio 2017
Un mercato che mantiene le sue posizioni ma che non cresce. Anche se i prodotti immessi sono di altissima qualità. Il comparto delle macchine agricole italiane fa parte a tutto tondo del miglior made in Italy, ma soffre di una crisi ormai troppo lunga. E soprattutto vede allontanarsi le prospettive di ripresa.
La fotografia della situazione è stata scattata da FederUnacoma, l'associazione che riunisce i costruttori italiani di macchine agricole, e lascia spazio a pochi dubbi. Stando ad una nota diffusa in questi giorni, il mercato italiano delle macchine agricole ha chiuso il 2016 con un livello di vendite sostanzialmente pari a quello dell'anno precedente. Lieve la flessione per le trattrici (-0,5%), una flessione dello 0,6% sia per le mietitrebbiatrici e per i rimorchi; una bella crescita (del 13,2%) per le trattrici con pianale di carico (motoagricole) e addirittura una crescita vistosa (+47,8%) per i sollevatori telescopici agricoli. Percentuali, queste ultime due, che non devono trarre in inganno: motoagricole e sollevatori telescopici sono macchine importanti ma non determinanti per il settore. E non è nemmeno consolante la diversificazione geografica. Le immatricolazioni di trattrici, infatti, hanno segnato una crescita del 5,3% in Lombardia, del 9,7% in Piemonte, del 2% in Veneto e addirittura del 27,4% in Emilia Romagna; mentre un vistoso passivo registrano le immatricolazioni in Campania (-19,1%) e in Puglia (-14,2%).
La valutazione degli addetti al settore è chiara: il mercato nazionale resta comunque ai minimi storici, e solo il sensibile incremento delle immatricolazioni di trattrici verificatosi nel mese di dicembre (+19%) ha impedito un passivo più pesante. Situazione complessa, quindi, anche perché la buona prestazione di fine anno ha una precisa causa nello sblocco dei finanziamenti in alcune importanti regioni, in parte alle politiche promozionali messe in atto dalle case costruttrici e dalle reti di vendita per incentivare gli acquisti prima della chiusura dell'anno. Condizioni congiunturali, quindi, e non strutturali, che non possono costituire un sostegno continuativo per il mercato. Così come lo sono gli incentivi Inail per il miglioramento della sicurezza del lavoro anche nei campi. Eppure proprio a questi strumenti di spesa FederUnacoma fa riferimento per sperare in una ripresa. Al di là degli orizzonti economici prevedibili, invece, si spera in una generale ripresa degli investimenti in macchinari agricoli, soprattutto nel Mezzogiorno.
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