Il gran varietà tv che non finisce mai
mercoledì 8 gennaio 2020
C'è un piccolo appuntamento il lunedì in tarda serata su Rai 1 a metà strada tra operazione nostalgia e storia della televisione. S'intitola Il gran varietà ed è ideato e condotto da Maurizio Costanzo con Lisa Marzoli: quattro puntate (ne sono già andata in onda tre) dedicate ad Antonello Falqui, scomparso a 94 anni nel novembre scorso dopo aver tenuto a battesimo un'infinità di show come Studio Uno, Canzonissima e Milleluci. Grazie al solito patrimonio delle Teche Rai è stato possibile rivedere tanti frammenti di una tv che ha modificato, come poco altro prima, le abitudini e il pensiero degli italiani. Ma al di là dell'aspetto sociologico e al netto di un Maurizio Costanzo che parla sempre più di se stesso sprofondato nella poltrona di una ricostruita platea teatrale, Il gran varietà offre l'occasione di ripercorrere la storia di un genere nato in Italia con la tv stessa. Già il primo giorno di programmazione regolare e ufficiale, domenica 3 gennaio 1954, comparivano in palinsesto i primi due abbozzi di varietà: Orchestra delle Quindici e Sette note. La televisione, che nasce come radio più teatro, trova nel potere di seduzione della musica l'elemento giusto per dar vita alla formula del varietà inteso come spettacolo musicale. Da allora di strada ne è stata fatta, il varietà (che qualcuno ha già dato per morto) ha vissuto le sue trasformazioni mantenendosi, però, almeno fino a qualche tempo fa, sempre fedele a quella prima formula di teatro leggero più musica, coordinati e miscelati da un intrattenitore o presentatore. Ma il successo di questo genere televisivo nel nostro Paese è legato essenzialmente all'intuizione di abbinare il tradizionale varietà del sabato sera alla Lotteria Italia. Lo si è fatto per decenni e visto il finale dei Soliti ignoti dell'edizione speciale di lunedì sera, prima che iniziasse appunto la trasmissione di Costanzo, l'idea potrebbe anche essere ripresa. Sempre che, dopo l'era Fiorello e RaiPlay, ci sia ancora spazio per un varietà più o meno tradizionale.
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