Hendel e Telemann si sfidano mettendo in musica la Passione
domenica 16 marzo 2003
Una sfida a distanza, quasi un duello si consuma fra le Brockes Passion di Georg Philipp Telemann e Georg Friedrich Händel: non può risultare un semplice caso il fatto che nello stesso anno, il 1716, due figure di primo piano del panorama compositivo europeo abbiano deciso di affidare al pentagramma il medesimo testo (il cui titolo originale è Gesù che soffre e muore per i peccati del mondo). Scritto appunto nel 1712 da Barthold Heinrich Brockes, il poema godette subito di vasta popolarità, al punto che, nel corso di pochi decenni, venne musicato, tra gli altri, anche da Mattheson, Fasch, Stölzel e perfino dal sommo Bach, che ne utilizzò alcuni frammenti nella sua Passione secondo Giovanni. Le uniche realizzazioni discografiche delle Brockes Passion di Telemann e Händel attualmente esistenti (pubblicate da Hungaroton e recentemente ridistribuite in Italia da Jupiter) consistono in due cofanetti di tre cd ciascuno e propongono la compassata interpretazione dello Stadtsingechor Halle e della Capella Savaria diretti da Nicholas McGegan; la coerenza della lettura è ribadita dal fatto che in entrambe le edizioni i quattro ruoli principali - Gesù, la Figlia di Sion, l'Evangelista e Pietro - sono affidati agli stessi cantanti solisti. Aria dopo aria, recitativo dopo recitativo, corale dopo corale, un confronto puntuale delle due esecuzioni mette progressivamente in luce da un lato l'impronta artisticamente più matura e compiuta della creazione di Telemann, dall'altro la cifra maggiormente teatrale e "musicale" di quella händeliana, in un certo senso meno organica ma impreziosita qua e là di piccoli gioielli di assoluto splendore. Entrambi i lavori sono d'altronde riconducibili al genere della "passione-oratorio", una sorta di melodramma spirituale paraliturgico che presenta aspetti perlopiù devozionali e commemorativi. E nasce proprio in tale ambito il carattere che avvicina le presenti versioni della Brockes Passion: il comune proposito di commentare la narrazione biblica con enfasi poetica e realismo figurativo, per raggiungere nel profondo il cuore del credente.
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