Guerra, religione e infografiche: quando i minuti aiutano e quando no
domenica 29 novembre 2015
Il viaggio di Francesco in Africa è in pieno svolgimento. Parole e gesti memorabili non mancano, mettendo ancora una volta in evidenza la cura con la quale il Papa prepara questi appuntamenti; e tuttavia, se faccio un paragone con la risonanza che la Rete che frequento ha dato agli altri grandi viaggi del 2015 (l'Asia e le due Americhe), vedo che questo è rimasto per ora un passo indietro: i post non superano il 30%. La “colpa” è certamente dell'Africa, o meglio, della “dimenticanza” che non cessa di colpire chi scrive e chi legge quando si tratta di questo continente. Persino se ci va il Papa.Rimane per contro viva l'attenzione al quadrante “Violenza e religione”, ed è al suo interno che mi sono imbattuto, sulla stessa fonte (il sito web de 'La Stampa'), in due video di infografica che credo meritino una visita e qualche parola. Uno dura due minuti e mezzo e illustra la differenza tra musulmani sunniti e sciiti (http://tinyurl.com/qfwfurk). Ma è debole il presupposto: che buona parte delle guerre in corso in Medio Oriente originino dalla divisione religiosa tra sunniti e sciiti e che quella divisione, centrata sul ruolo del califfo, permanga da 1.400 anni. È come se una fonte non europea avesse cercato di spiegare lo scontro armato di qualche decennio fa tra “unionisti” e “nazionalisti” nell'Irlanda del Nord facendo centro sul riconoscimento del primato petrino.L'altro dura otto minuti e si concentra su “Cosa succede in Siria e perché”, colorando e ricolorando una cartina che contiene il Mediterraneo e il Medio Oriente (http://tinyurl.com/oa7s2n7). A me ha lasciato, alla fine della visione, una ben diversa consapevolezza della natura e della complessità del conflitto in corso. E infatti ha ottenuto, in questa versione italiana, 4 volte le condivisioni dell'altro e mezzo milione di visualizzazioni, mentre la versione originale, che è spagnola e gira da un mese, con sottotitoli in 14 lingue, l'hanno vista in 3 milioni e seicentomila. Pare gli autori ci abbiano messo 15 giorni a realizzarlo. Ci credo.
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