“Green leader”, l'ambiente di Minoli
martedì 5 febbraio 2019
Il clima sta cambiando. È una corsa contro il tempo. Il riscaldamento globale è la più grande minaccia per il futuro della terra e dei nostri figli. Giovanni Minoli in versione ambientalista è tornato in tv con il suo marchio di fabbrica: il faccia a faccia domanda-risposta a tamburo battente. È in onda da ieri sera alle 20,40 su National Geographic (canale 403 di Sky) con la serie di interviste Green leader - Le aziende e il pianeta. Ogni volta l'ideatore e conduttore del mitico Mixer degli anni Ottanta incontra il responsabile di uno dei più importanti gruppi industriali del nostro Paese per farsi raccontare come la prospettiva di un'economia sostenibile sia diventata ormai un tema imprescindibile. Partenza con Paolo Barilla, vicepresidente della nota multinazionale italiana del settore alimentare. Seguirà lunedì prossimo Nerio Alessandri, fondatore e presidente di Technogym, azienda leader per il benessere e la riabilitazione. Tra gli intervistati in scaletta anche Sergio Solero (Bmv Italia), Maria Patrizia Grieco (Enel), Carlo Pontecorvo (Ferrarelle), Gianmaria Gros-Pietro (Intesa Sanpaolo), Roberto Colaninno (Piaggio), Marco Tronchetti Provera (Pirelli) e Brunello Cucinelli. In dieci minuti o poco più, Minoli ripercorre con i suoi ospiti gli attuali progetti di eco-sostenibilità, le ultime innovazioni e le prospettive future senza tralasciare richiami a temi d'attualità. La scena è decisamente essenziale: due poltroncine, fondale nero con il solo rettangolo giallo simbolo di National Geographic. Ridotti al minimo i contribuiti esterni. Un'eccezione, ad esempio, per Luca Zingaretti che recita il testamento di Pietro Barilla che richiama i figli al coraggio e alla verità auspicando per il pianeta una nuova equa redistribuzione del reddito a ridare speranza. Non ci sono nemmeno i volti contrapposti dei vecchi tempi a rendere il contraddittorio ancor più “all'americana”. Ci sono solo delle didascalie a sottolineare i temi, ma soprattutto c'è il ritmo alla Minoli che ancora rende coinvolgenti le interviste. Molto, ovviamente, dipende anche dall'interlocutore e dalla sua capacità di sintesi per stare ai tempi imposti dal conduttore. In caso di necessità, c'è sempre e comunque il montaggio.
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