Giudici “scomodi” e vecchi video La storia si ripete troppo spesso
giovedì 26 ottobre 2023
Caro Avvenire, sono un vecchio con pochi studi nato a Napoli nel 1940. Vorrei porre una domanda a chi ne sa più di me. Ho sempre pensato che un magistrato giudica applicando la legge, indipendentemente dalle sue simpatie politiche. Mi riferisco alla giudice Apostolico, a cui si è poi aggiunto un altro giudice di Catania, Cupri, che ha deciso pure lui di non convalidare i fermi di migranti. C’è da aspettarsi un video “compromettente” anche per il suddetto? Raffaele Pisani
Caro Pisani, il suo understatement di “vecchio con pochi studi” nasconde un’intelligente arguzia che dovrebbe essere più diffusa. Tuttavia, in quest’occasione è forse troppo malizioso. Non arrivo infatti a pensare che in Italia i giudici siano schedati da qualche centrale di intelligence ufficiale o parallela. Probabilmente, non ne so molto più di lei, ma provo ad aggiungere qualche considerazione sulla vicenda di Iolanda Apostolico, oggetto di una campagna intimidatoria dopo che non ha convalidato il trattenimento di alcuni migranti deciso dal questore di Ragusa sulla base del cosiddetto decreto Cutro. Secondo la giudice, seguita da altri colleghi, le norme sul punto sono in contrasto con la Costituzione e con una direttiva europea, fonti giuridiche di più alto livello. Decisione impugnabile dal governo in punta di diritto, senza la necessità di screditare chi l’ha emessa. Il “video a orologeria”, diffuso dalla Lega, com’è noto si riferisce a una manifestazione del 2018 a favore dei migranti bloccati sulla nave “Diciotti” dall’allora ministro Salvini. Apostolico appare in atteggiamento composto, poi è ripresa mentre scandisce con altri: «Siamo tutti antifascisti». Doveva astenersi la giudice? Ha violato i doveri di imparzialità? Nessuna sapeva del fatto (al di là della sua rilevanza, che non pare forte) al momento della sentenza. La diffusione di immagini in tre consecutive ondate ha generato però nell’opinione pubblica l’impressione che Apostolico avesse progressivamente preso posizioni politiche sempre più nette. In realtà, era sempre lo stesso evento ripreso da angolature diverse.
A qualcuno è tornato in mente il caso del giudice Raimondo Mesiano, descritto in un servizio tv come strano personaggio a motivo dei suoi calzini azzurri, a seguito della condanna emessa contro la Fininvest a risarcire la Cir di De Benedetti sul lodo Mondadori. E non si può dimenticare l’accusa ai magistrati «ideologizzati» di essere «una metastasi della democrazia», come fece Silvio Berlusconi, esacerbando la contrapposizione fra poteri e minando la fiducia nella giurisdizione. Molti giudici sono culturalmente di sinistra? Per un lungo periodo è stato probabilmente così. Qualcuno ha mischiato le sue idee con l’applicazione delle leggi? Forse sì, e ha certo sbagliato (anche nei confronti del Cavaliere). Che l’abbia fatto Iolanda Apostolico è ancora da dimostrare. Prima di avvelenare i pozzi. © riproduzione riservata
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