Giorno della Memoria. La tv diventa Storia
martedì 30 gennaio 2018
Sono state tante le iniziative in tv per celebrare il Giorno della memoria. Tra le tante, una delle più interessanti l'ha proposta History (canale 407 di Sky) venerdì 26 con il documentario La segretaria di Goebbels, che a un certo punto, più che essere di fronte a un documentario, sembrava di essere di fronte a un film espressionista, in rigoroso bianco e nero, costruito sull'alternanza dei particolari di un volto che parlava da solo, segnato da grinze profonde, quasi delle vere e proprie pieghe. Il volto di una donna, Brunhilde Pomsel, che all'impensabile età di 103 anni scavava nei ricordi di un passato trascorso accanto al gerarca nazista Joseph Goebbels, il teorizzatore della propaganda di regime e della guerra totale che per due giorni, dal 30 aprile al 1º maggio 1945, dopo il suicidio di Hitler, fu anche Cancelliere del Reich prima di suicidarsi a sua volta. In quanto alla Pomsel, nata e vissuta a Berlino, aveva appena compiuto 22 anni quando, nel 1933, il partito nazionalsocialista prese il potere in Germania. Ma è nel '42, quando diventerà la segretaria dell'allora Ministro della propaganda, che la sua vita cambierà per sempre: per anni batte diligentemente delle parole di odio sui tasti della sua macchina per scrivere, ma non si ribella. «Io non ero il tipo che opponeva resistenza – ammette –. Non avrei mai osato farlo. Io ero una codarda». Anche al nazismo aderì «perché lo facevano tutti». Ma oltre alle drammatiche conseguenze che può avere l'opportunismo o l'indifferenza, dal racconto della segretaria di Goebbels emergono nitidi i terribili meccanismi del regime nazista esplicitati anche da alcuni interessanti video che arricchiscono la lunga testimonianza della donna, che tra l'altro è molto meglio seguire in lingua originale con sottotitoli che non nella versione doppiata-recitata in italiano. Tra i filmati anche un inedito di fortissimo impatto: uno spezzone di un film di propaganda tedesco che non è stato mai ultimato né mostrato al pubblico e che contiene immagini agghiaccianti di poveri corpi trattati come spazzatura. Tornando alla Pomsel, anche lei fu catturata insieme ai gerarchi nel bunker sotto Berlino e trasferita nelle carceri sovietiche dove trascorse cinque anni. Adesso è morta, senza particolari pentimenti, alla veneranda età di 106 anni.
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