Gerardi vescovo e martire: online la memoria e le certezze
mercoledì 29 aprile 2015
Mi trovo una volta di più in debito con questa rubrica e con i suoi lettori e utenti. Non fosse stato per il monitoraggio digitale che le dà origine, non mi sarei certamente ricordato che il 26 aprile di 17 anni fa veniva assassinato a Città del Guatemala monsignor Juan José Gerardi Conedera, vescovo ausiliare e fermo difensore, fino al momento stesso della morte, dei diritti dell'uomo, che in quel Paese erano stati sacrificati sull'altare di un'interminabile guerra civile. Assassinato in modo brutale: posto che abbia senso classificare i diversi modi in cui un uomo torna Caino, l'idea di un pastore di 75 anni sorpreso sulla porta di casa e colpito ripetutamente al capo, fino a esserne sfigurato, con un blocco di calcestruzzo mi risulta, oggi come allora, abominevole.Grazie dunque all'agenzia “Fides” (http://tinyurl.com/m95t8x5 , ripresa dalla “Radio Vaticana”), e al blog “Terre d'America” (http://tinyurl.com/lwo6utw, ripreso da “Vatican Insider”), le due fonti che hanno raccontato la marcia silenziosa che, in memoria di Gerardi, ha attraversato la capitale guatemalteca, dalla cattedrale fino alla parrocchia dove il vescovo viveva. Prima, sull'altare, erano stati deposti i volumi del Rapporto sui crimini commessi durante la guerra civile che egli aveva presentato pubblicamente due giorni prima di essere ucciso., ripreso da “Vatican Insider”), le due fonti che hanno raccontato la marcia silenziosa che, in memoria di Gerardi, ha attraversato la capitale guatemalteca, dalla cattedrale fino alla parrocchia dove il vescovo viveva. Prima, sull'altare, erano stati deposti i volumi del Rapporto sui crimini commessi durante la guerra civile che egli aveva presentato pubblicamente due giorni prima di essere ucciso.Dal punto di vista della classificazione, volutamente asettica, che impongo alle «notizie che contengono un elemento religioso sufficientemente forte da emergere sino alla titolazione», la memoria di monsignor Gerardi ha alimentato la voce “religione e violenza”, che in questi mesi è stabilmente tra le più affollate. Ma, dicono il sito della Conferenza episcopale del Guatemala (http://tinyurl.com/p5wwjl8) e mille altri (compreso l'italiano e assai popolare “Santi e beati”, http://tinyurl.com/q4q2gdn) e mille altri (compreso l'italiano e assai popolare “Santi e beati”, ) e mille altri (compreso l'italiano e assai popolare “Santi e beati”, http://tinyurl.com/q4q2gdn), c'è una Chiesa che lo ha già riconosciuto martire. «Martire della pace».), c'è una Chiesa che lo ha già riconosciuto martire. «Martire della pace».
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