Genitori e figli in tv inquieti sconosciuti
domenica 3 luglio 2022
Cercare di far dialogare le generazioni, soprattutto i genitori con i figli adolescenti, è impresa ardua, ma meritoria. Bisogna solo capire se la tv è il luogo più adatto per farlo, tenendo conto che di fronte alle telecamere è sempre difficile essere spontanei. Per questo ci siamo accostati con un po' di scetticismo a Imperfetti sconosciuti, il talk in onda il venerdì in seconda serata su Rai 3 (recuperabile su RaiPlay) che parafrasando il titolo del film di Paolo Genovese Perfetti sconosciuti mette a confronto una ventina di adolescenti di estrazione decisamente varia con i loro rispettivi genitori. I ragazzi da una parte dello studio, padri e madri dall'altra. Nel mezzo Cesare Bocci con la figlia Mia a guidare e stimolare un dibattito che poteva rischiare di risolversi in una sfilza di luoghi comuni. Diciamo che qualche luogo comune non è mancato: i soliti screzi per la camera disordinata, il bagno occupato per ore, le cuffie a tavola, ecc. Ma un po' per la capacità di Bocci di creare anche ponti tra figli e genitori («Proviamo a metterci gli unici nei panni degli altri»), un po' per i ragazzi che appaiono decisamente più spontanei dei genitori, il confronto ha proposto diversi momenti interessanti nei quali si è colto ad esempio che i genitori hanno dimenticato di essere stati a loro volta adolescenti, mentre i figli, all'apparenza così sicuri di se stessi, mostrano tutta la loro fragilità compreso un rapporto conflittuale con il proprio corpo anche quando non ce ne sarebbe motivo. Verrebbe da dire che tutti e due, genitori e figli, hanno bisogno di crescere. E se questo non sarà possibile tramite un programma del genere, si spera almeno che alla fine delle sei puntate previste genitori e figli, sia pure imperfetti, risultino un po' meno sconosciuti gli uni agli altri.
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