Esperimento: guardare la Rete cercando di vederci l'essenziale
mercoledì 4 febbraio 2015
Una mela spaccata: metà della Rete in cui l'opinione pubblica ecclesiale si ritrova a conversare si è concentrata in questi giorni su tre argomenti, mentre l'altra metà si è dispersa in una trentina di attenzioni diverse. E malgrado tra queste ultime ci fosse la notizia di una nuova edizione in chiave biblica de “Il Piccolo Principe” che mi ha attratto come una calamita, il dovere di cronaca mi spinge a raccontare della prima mezza mela. Chissà che la volpe di Saint-Exupéry non mi aiuti a guardarla con più profondità del solito…Al primo posto, come sempre, stanno le cronache di papa Francesco, dove si enfatizzano soprattutto la prossima visita a Sarajevo e la Messa che ha celebrato con i consacrati. Più l'annuncio che domenica 7 marzo il Papa visiterà la parrocchia romana di Ognissanti, nel 50° della Messa presieduta in quella stessa chiesa da Paolo VI. Era la prima in cui si vedevano in atto i tratti salienti della riforma liturgica conciliare, e Gianfranco Svidercoschi ne offre a Giacomo Galeazzi, su Vatican Insider (http://tinyurl.com/myvneut ), un ricordo ben vivo.Stante la sua biografia, cui già accennavo nella scorsa puntata di questa rubrica, i giorni di Mattarella presidente della Repubblica non potevano non riverberarsi sulla Rete più prossima alla Chiesa e ai cattolici, che infatti gli ha manifestato interesse e, con qualche rancorosa eccezione, un credito quasi affettuoso. Infine, l'attenzione è sempre viva, settimana dopo settimana, per gli islamisti che seminano violenza come per i musulmani che cercano convivenza. Sugli uni e sugli altri, ho letto parole giuste di molti vescovi: dagli italiani Cantoni e Pennisi, ai mediorientali Warda, Nona, Jeanbart, fino al malaysiano Leow. Più, sul blog di Accattoli (http://tinyurl.com/npoojfk ), la parabola «Metti un musulmano nell'ascensore», che ai miei occhi, come spesso accade, vale da sola l'intera rassegna stampa.
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