È cominciato il mese mariano e un blog rimette i canti a posto
venerdì 3 maggio 2019
Niente di meglio, per un ingresso anche digitale nel mese mariano, del post con il quale Emilia Flocchini, sul suo blog “Testimoniando” ( tinyurl.com/y4kqk8hz ), ci corregge fraternamente a proposito di alcune varianti nei testi di popolari canti mariani dovute, a suo dire, all'«orecchio dei fedeli» o a «sviste» dei redattori dei libretti dei canti: talora incaricati da grandi editori religiosi ma talaltra generosi volontari parrocchiali. Certo non cambia molto se, nel canto più popolare della lista, “È l'ora che pia”, si segue la maggioranza delle ricorrenze di Google (57 contro 5, riferisce “Testimoniando”) e si dice che «l'onda sonora a Satana ostil / esulta ed onora la Vergine umil» anziché il più plausibile «esalta ed onora». E nemmeno se, in “Nozze a Cana”, travisiamo in «cantano le figlie d'Israele» il «danzano» iniziale. Non avrei dubbi invece su quale sia, in “Andrò a vederla un dì”, la versione migliore fra «nel viaggio e tra i dolor» e «nel gaudio e tra i dolor»: tengo la seconda, della quale avverto un'eco anche nel celebre incipit della costituzione conciliare sulla Chiesa nel mondo contemporaneo. Piuttosto significative le correzioni degli svarioni di “Giovane donna”: se diciamo «attesa dall'umanità» anziché «dell'umanità», e «grembo di Dio» invece che «grembo per Dio», rischiamo di identificare Maria con il Figlio o con il Padre. Trovo infine che l'apocrifo di “Alla Madonna di Czestochowa” (noto anche come “Madonna nera”) sia così bello da far venire voglia di perseverare nell'errore. Il testo originale dice «Lei ti calma e rasserena, lei ti libera dal mal», ma pare circoli molto anche «Lei ti guarda e rasserena», il che dà voce a un sentimento tipico della pietà mariana: per placare le nostre ansie basta che Maria ci guardi – dal Cielo dove fu assunta «in anima e corpo» e, comunque, dall'icona nella quale la veneriamo.
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