Dal '500 uno spettacolo di suoni che innalza canti e cuore al cielo
domenica 8 aprile 2007
I brani raccolti dall'Huelgas-Ensemble e dal suo direttore Paul Van Nevel nel disco 40 Voix (Sacd «hybrid» pubblicato da Harmonia Mundi e distribuito da Ducale) rappresentano una sfida continua alle leggi di gravità del contrappunto. Sono musiche tra le più incantevoli e spettacolari che si possano immaginare: anelito e vertigine, splendore e stupore, nate per risuonare tra le volte e gli spazi austeri delle cattedrali gotiche, in una costante tensione ideale verso l'alto, ma ultimamente destinate a spingersi ancora più su, fino alle sfere celesti a cui sono ispirate. La pietra angolare dell'intero progetto va individuata nel pensiero e nella cultura rinascimentale, nel mondo delle speculazioni filosofiche, delle ricerche scientifiche, delle scoperte geografiche, delle dispute teologiche e soprattutto delle sfide artistiche più ardite; proprio in tale ambito, tra gli aspetti maggiormente utopici e astratti della pratica musicale, hanno visto la luce quelle composizioni che fanno ricorso al maggior numero possibile di parti vocali e alle loro più fantasiose combinazioni, a evocare la metafisicità e la sontuosità visionaria di architetture sonore ricolme d'immaginazione, l'origine spirituale e divina dei più arditi virtuosismi polifonici. Van Nevel e compagni hanno impaginato un programma di grandissimo fascino e forte suggestione, andando a scovare nel repertorio «a cappella» principalmente cinquecentesco alcuni tra i brani più imponenti e sfarzosi per concezione e organici impiegati: come Ecce beatam lucem di Alessandro Striggio e Spem in alium di Thomas Tallis (entrambi a 40 voci), Qui habitat di Josquin Desprez (il cui impianto ritmico prevede ben quattro canoni a sei voci), Exaudi me Domine à 16 di Giovanni Gabrieli (con le illusionistiche prospettive e le alchimie spaziali derivate dallo stile policorale), il Gloria à 12 di Juan Bautista Comes e il mottetto Nomen mortis infame scritto dal compositore contemporaneo Willem Ceuleers per un coro a 35 parti (in omaggio allo stesso numero di anni di attività compiuti dall'Huelgas-Ensemble). Una festa di luci, suoni e colori che innalza cuore e intelletto verso il cielo, là dove anche le più intricate trame polifoniche si ricompongono in un disegno di armonia soprannaturale.
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