Dal 500 le Sibille di Orlando di Lasso Il fascino del mito annuncia il Cristo
domenica 5 dicembre 2010
Sono molteplici e diversi tra loro i piani di lettura di un lavoro articolato e complesso come le Prophetiae Sibyllarum di Orlando di Lasso (1532-1594): c'è innanzitutto quello artistico-musicale, che il compositore fiammingo ha forgiato su un originale linguaggio sperimentale e sofisticato che conosce pochi confronti nel repertorio di quel periodo; c'è poi quello di carattere letterario-culturale, in cui confluiscono gli ideali umanistici di un recupero ragionato e appassionato dei principi fondanti della civiltà classiche mediterranee, prima greca e poi latina; ma c'è anche il livello in un certo senso più alto, che si riferisce alla concezione di natura spirituale con cui queste antiche figure semi-divine dotate del potere di predire il futuro si fanno portavoce nel dare l'annuncio della venuta del Cristo e del suo ritorno nel Giorno del Giudizio.
Nel progetto discografico realizzato dall'ensemble Weser-Renaissance Bremen e diretto da Manfred Cordes questi differenti ambiti convivono e si intersecano in modo coerente, tra i rimandi carichi di simbolismi dei testi e il fascino ipnotico dell'impianto armonico-melodico (cd pubblicato da Cpo e distribuito da Sound and Music): «Le profezie che ascolti, messe in musica in modo cromatico, sono quelle con le quali un tempo le dodici sibille cantarono, con bocca che non ha paura, i segreti della nostra salvezza», recitano infatti i versi del Prologo dell'opera, al quale Lasso ha affidato una sorta di riassunto programmatico delle sue intenzioni.
È sufficiente ascoltare le prime battute di questo brano iniziale per comprendere verso quale direzione si muova l'intenzione interpretativa dell'intero disco; tempi lenti, sospesi e calibrati, attraverso i quali si impone il senso di mistero ineffabile con cui le dodici enigmatiche profezie sibilline " qui peraltro inframmezzate ad alcuni Mottetti per le celebrazioni liturgiche del Natale " invitano l'ascoltatore ad approfondire l'arcano senso di rivelazione che giunge da un passato remoto, quasi ancestrale, che parte dalla lontana mitologia pagana dell'antichità e si riveste della più raffinata arte polifonica tardo-rinascimentale per portare a noi uomini del Terzo Millennio l'annuncio senza tempo della Nascita del Salvatore.
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