Con Guareschi e don Milani nella cultura popolare italiana
venerdì 12 marzo 2021
Si chiama “Prendi la targa, venti tappe italiane per fare memoria” ed è un'iniziativa promozionale della BMW Italia e dell'app enogastronomica “iFoodies” diffusa attraverso la Rete. Mi ritrovo sulle sue strade chiamato in causa da un amico digitale, che su Facebook ne rilancia l'ultima puntata e mi tagga, insieme a un paio di amici, ponendo una domanda tra l'ironico e il provocatorio. L'iniziativa si presenta infatti come un viaggio lungo venti personaggi, luoghi ed eventi italiani, dalla Venezia di Corto Maltese / Hugo Pratt alla Cosenza dei fratelli Bandiera, raccontati tra l'epico e il romantico; con loro anche Giovannino Guareschi, ritratto l'1 dicembre 2020 da Roncole di Busseto, e don Lorenzo Milani, ritratto il 9 marzo scorso da Barbiana. Due profili della cultura cattolica del Novecento che, pur diversi tra loro, accostiamo entrambi con fatica a un'auto sportiva di grossa cilindrata. Ma in effetti né a loro, né agli altri è affidato il ruolo di testimonial: l'azienda bavarese si limita a fare da mecenate e da cornice all'iniziativa. Che si deve a Giorgio Terruzzi, scrittore e giornalista sportivo, affermato e popolare specie in campo motoristico. A ogni tappa, settimanalmente dallo scorso novembre, egli realizza un'immagine e un audio di 5 minuti, diffusi su due siti italiani della casa automobilistica ( bit.ly/30vQ6fc e bit.ly/3l7OB0i ) e promossi attraverso il canale Instagram. Allora la domanda è: che ci fanno insieme Guareschi e don Milani, e con loro Modugno e la Montessori, Paganini e Maradona, Carnera e Fellini? Ciò che li ha legati nella scelta di Terruzzi è, par di capire da come egli stesso li presenta, il loro forte radicamento nella cultura popolare italiana. Ci si può chiedere se il fatto che siano solo due i cattolici, su venti, e questi due e non altri, rispecchi semplicemente la sensibilità dell'autore, o rappresenti, per la sua parte, il grado di secolarizzazione cui il Paese è approdato. Di certo le automobili non c'entrano.
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