Clero, punto fermo nel 2013
giovedì 8 novembre 2012
Lo stipendio del clero resta fermo anche nel 2013. Così ha deciso la Conferenza Episcopale Italiana, lasciando invariato a 12,36 euro il valore del «punto», l'unità di misura utilizzata per il calcolo della remunerazione dei sacerdoti, in vigore dal 2010.Nell'attuale contesto sociale, il blocco del «punto» e dell'aggiornamento della remunerazione esprime anche un gesto di solidarietà alle persone colpite dalle perduranti difficoltà economiche. Alcuni sacerdoti riceveranno tuttavia un modesto adeguamento monetario, esclusivamente per effetto di eventuali variazioni negli incarichi personali svolti rispetto al 2012. Accanto al sostentamento, i sacerdoti inseriti nel sistema e non ancora pensionati ricevono l'assicurazione previdenziale nel Fondo Inps per il clero, con i nuovi importi contributivi aggiornati per gli anni 2011-2013.Provvedimenti 2013. È in corso in questi giorni, presso gli uffici di Curia e gli Istituti diocesani per il sostentamento del clero, l'annuale rilevazione dei sacerdoti da inserire nel sistema di sostentamento per l'anno 2013. I modelli Po1 prestampati per la rilevazione saranno consegnati in due copie, entro il prossimo 19 novembre, ai sacerdoti italiani e stranieri già compresi nel sistema remunerativo e a quanti ne sono esclusi. Gli interessati provvederanno a restituire la prima copia all'Istituto diocesano di competenza, previa compilazione degli appositi riquadri, entro il prossimo 10 dicembre, trattenendo per sé la seconda copia.Fra i sacerdoti di nazionalità straniera in Italia sono compresi, a condizione di svolgere il ministero a tempo pieno per una diocesi italiana, i sacerdoti secolari presenti nell'ambito di una cooperazione missionaria, i cappellani delle comunità di immigrati, i sacerdoti accolti come profughi o rifugiati, i sacerdoti secolari il cui servizio è regolato da una convenzione col vescovo di provenienza e, per i religiosi, da una intesa col rispettivo superiore. Alla rilevazione amministrativa partecipano i sacerdoti che svolgono il ministero pastorale in favore degli emigrati italiani all'estero («migrantes»), oppure che operano nel quadro della cooperazione tra le Chiese («fidei donum»), qualora rientrino definitivamente nella rispettiva diocesi.Ritenute fiscali. Il trattamento economico di tutti i sacerdoti è suscettibile di particolari variazioni a causa della prossima legge di stabilità (la finanziaria per il 2013), ancora in corso di approvazione. La legge contiene, a tutt'oggi, possibili interventi sulle regole fiscali, e in particolare su deduzioni e detrazioni. Si apre così anche un conseguente effetto di trascinamento sulle addizionali regionali e comunali, che stanno per essere riviste al rialzo da diversi enti locali.I sacerdoti che hanno usufruito nel 2012 di detrazioni per carichi di famiglia saranno invitati dal proprio Istituto diocesano a presentarsi entro il prossimo 30 novembre per rinnovare la richiesta delle detrazioni per il 2013.
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